Oneri sbilanciamento: cosa sono?

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Sommario Saper leggere la bolletta è importante, eppure non sempre un’operazione semplice. Scopri in questa pratica cosa sono gli oneri di sbilanciamento, perché sono presenti nelle nostre bollette e a quanto ammontano.

Capire cosa sono gli oneri di sbilanciamento rientra nella comprensione delle voci della bolletta della luce: un processo necessario per diventare dei consumatori consapevoli.

Questa guida “Oneri sbilanciamento: cosa sono?” spiega cos’è questa spesa. Per farlo, parte da un’importante premessa sul funzionamento dell’approvvigionamento dell’energia elettrica in Italia.

Vediamo quindi come funziona la distribuzione dell’energia elettrica nel nostro Paese e come questa è connessa agli oneri di sbilanciamento.

La bolletta luce

È importante tenere sempre sotto controllo i consumi e le bollette, al fine di ottenere un risparmio a fine anno. Oltre alle numerose voci di costo, è consigliato tenere saperne di più sul deposito cauzionale, la scheda di confrontabilità, e anche come agire in caso di bolletta non pagata o di importi indebiti.

Oneri di sbilanciamento e distribuzione dell’energia in Italia

Come funziona la distribuzione dell’energia elettrica in Italia? Così come negli altri grandi Paesi industrializzati, la trasmissione dell’energia elettrica non è un fattore così scontato come si può credere erroneamente. Si tratta di un’operazione che necessita di un assoluto equilibrio, per evitare improvvisi black out o cadute della rete.

A mantenere questo equilibrio assicurando che la richiesta di energia degli utenti (privati e aziende) sia soddisfatta, è il gestore della trasmissione della rete elettrica. In Italia, il gestore di riferimento è la società Terna, con sede a Roma, che controlla circa il 98 per cento della rete elettrica.

Sebbene la domanda di energia sia alta, un suo stoccaggio in grandi quantità è impraticabile: per questo deve esserci un equilibrio tra l’energia prodotta dalle centrali e quella richiesta dagli utenti finali. L’attività di dispacciamento consiste proprio nel mantenere in equilibrio i flussi nella rete elettrica nazionale. Per attuare quest’attività ogni centrale di produzione stima ogni giorno quanta energia dovrà immettere nella rete. La stima potrà poi naturalmente differire dall’effettivo bisogno e utilizzo.

Chiarito il funzionamento della distribuzione dell’energia in Italia, abbiamo ora presenti importanti concetti come la differenza tra energia consumata e prodotta il dispacciamento. Possiamo ora capire appieno cosa sono gli oneri di sbilanciamento. 

Cosa sono gli oneri di sbilanciamento?

Cosa sono gli oneri di sbilanciamento? Come abbiamo visto, non sempre la domanda degli utenti finali corrisponde all’energia prodotta dalle centrali elettriche.

Cosa sono gli oneri di sbilanciamento?

Gli oneri di sbilanciamento sono, quindi, i costi previsti dall’ARERA per coprire l’attività di dispacciamento, grazie alla quale il gestore della rete elettrica riesce a mantenere l’equilibrio tra domanda e offerta della luce.


Quando vi è una differenza tra la quantità di energia programmata di distribuzione e l’effettiva produzione di energia.

Gli oneri di sbilanciamento più gravosi riguardano gli impianti basati su fonti rinnovabili, perché le loro fonti di energia non possono essere programmate, in quanto tutto dipende dalle condizioni meteorologiche. 

Vi chiederete se esiste una tariffa fissa per questa spesa o se sussiste invece una differenza tra chi utilizza fonti di energia rinnovabile o tradizionale. Chiariamo perciò qual è il costo in bolletta per gli oneri di sbilanciamento e vi offriamo una panoramica breve di quanto stabilito negli ultimi anni dall’ARERA.

Oneri di sbilanciamento: qual è il costo in bolletta?

Qual è il costo in bolletta dei costi di sbilanciamento per gli utenti? Esiste una tariffa fissa in bolletta luce per tutti gli utenti, oppure c’è una differenza tra chi usa fonti rinnovabili e tradizionali?

ARERA e i produttori di energia green (in testa a tutte l’ANEV, l’Associazione Nazionale Energia del Vento), hanno dibattuto per dare una risposta a questa domanda dal 2012, anno in cui l’Autorità ha pubblicato la prima Delibera sull’argomento.

Vediamo gli step di questa discussione.

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2012: inizio dello scontro tra ARERA e produttori di energia verde

La diatriba tra ARERA (segnaliamo qui il sito ufficiale) e i produttori di energia green ha avuto inizio nel 2012, quando l’ARERA ha emanato la prima Delibera a riguardo (Delibera n. 281), seguita dalla Delibera n. 462 del 2013, per regolare gli oneri di sbilanciamento.

I provvedimenti dell’ARERA sono stati giudicati inappropriati perché le fonti rinnovabili non programmabili venivano equiparate a quelle convenzionali. ARERA sembrava non tener conto della difficoltà da parte dei produttori verdi nella previsione quotidiana della produzione.

Sia il Tar che il Consiglio di Stato, hanno bocciato alla fine entrambi i provvedimenti, definendo discriminatoria la Delibera.

2013 -Nuova delibera Annullata ed emanata la n. 462

Nel 2013, il Tar ha sostenuto gli operatori del settore estivo, criticando la decisione discriminatoria di non differenziare nella valutazione dei compensi tra le varie fonti energetiche. Successivamente, il Consiglio di Stato ha rigettato la Delibera n. 281, ma l’Autorità, nonostante ciò, ha emanato una nuova Delibera, la n. 462, che conservava in parte gli oneri di sbilanciamento per i produttori di energia.

La Delibera n. 281 è stata oggetto di un ricorso da parte dell’Autorità, tuttavia, il Consiglio di Stato ha declinato il ricorso. Secondo il Consiglio, è fondamentale implementare sistemi di calcolo dei compensi che differenzino tra fonti programmabili e non, al fine di riconoscere le difficoltà incontrate dalle fonti rinnovabili nella previsione della produzione energetica. Alla fine, entrambe le Delibere sono state annullate, esonerando gli operatori eolici dal pagamento di tali oneri.

2014: la Delibera n. 522 come punto di svolta

A seguito di una consultazione pubblica, nell’ottobre del 2014 l’ARERA ha emanato la Delibera n. 522 che tiene conto delle specifiche caratteristiche di ciasuna fonte e in cui la franchigia è differenziata per l’energia eolica, fotovoltaica, idroelettrica e geotermica.

Questo è, ad oggi, il provvedimento più recente in materia: il meccanismo è ora calibrato sulla particolarità delle singole fonti rinnovabili ed evita un carico eccessivo sul totale della bolletta (da sommare agli altri costi fissi e variabili che la compongono come le spese per oneri di sistema e le spese per la materia prima energia, oneri di sistema e altre voci) per gli utenti finali.

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Aggiornato su 6 Feb, 2024

redaction La redazione di Prontobolletta
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Gaia V.

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