Impianto Elettrico casa: tutto quello che devi sapere

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Sommario L’impianto elettrico è presente in ogni abitazione ed è fondamentale rispettare le condizioni di sicurezza affinché sia a norma. In questo articolo troverai tutte le informazioni riguardanti il progetto e la procedura per rendere il tuo impianto a norma, quanto costa e in cosa consiste la variante civile. Inoltre nell’ultimo paragrafo potrai trovare le informazioni relative al bonus impianti elettrici previsto per il 2020 da ARERA!

 

In ogni abitazione o immobile l’impianto elettrico ha bisogno di essere modificato nel tempo, soprattutto se si vogliono fare grossi lavori di ristrutturazione in cui si riorganizzano gli spazi.

Ma non solo, il rifacimento dell’impianto elettrico potrebbe essere necessario anche in seguito al malfunzionamento dello stesso a causa dell’usura, oppure perché, se obsoleto, potrebbe non rispettare le norme in vigore.

Negli ultimi anni, la normativa che regola l’impiantistica elettrica ha subito delle modifiche affinché le apparecchiature elettriche possano garantire una maggior sicurezza.

Per questo motivo, è importante seguire le indicazioni della legge e, qualora il tuo impianto fosse molto datato, è bene che tu chieda un parere a un professionista. Se dalla sua consultazione l’impianto risulta essere poco sicuro, sarà necessario realizzarne uno nuovo.

Prima di procedere con i lavori di ristrutturazione è sempre utile conoscere alcune regole da rispettare e le procedure necessarie per realizzare un impianto elettrico a norma, così che tu possa riconoscere il professionista più adatto.

Impianto elettrico a norma: il progetto e la procedura

L’impianto elettrico di tutte le case italiane, è formato da un insieme di cavi all’interno di tubi di plastica, collegati alle scatole di derivazione, alle prese, agli interruttori e altri punti elettrici che riforniscono di elettricità ogni punto della propria casa.

Come detto in precedenza, per ragioni di sicurezza potrebbe essere necessaria la ristrutturazione o la modifica di tutta l’apparecchiatura elettrica.

Questo perché, se il tuo impianto non dovesse essere a norma, si corre il rischio di folgorazione o di scossa elettrica. Il primo consiglio che possiamo darti è quello di rivolgerti a del personale qualificato, che conosce bene le norme in vigore ed è in grado di realizzare un progetto attestante la sicurezza, la regolarità e la funzionalità.

DM n° 37 del 2008

Infatti, secondo il DM n° 37 del 2008, è obbligatoria la redazione di un progetto per i casi di nuova installazione, trasformazione e ampliamento degli impianti elettrici, invece non lo è per i casi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Inoltre, l’impianto elettrico deve essere realizzato solo da aziende iscritte alla Camera di Commercio. Una volta conclusi i lavori, l’impresa che li ha eseguiti rilascerà al cliente la dichiarazione di conformità dell’impianto. Questo documento accerta che il circuito elettrico è a norma.

Le caratteristiche dell’impianto elettrico civile

In Italia, gli impianti elettrici delle case devono essere realizzati sulla base della norma CEI 64-8 del 1° marzo 1993. Nel 2011, è stata inserita la variante V3, un allegato che definisce gli standard di qualità degli immobili, per cui anche quelli riferiti all’impianto elettrico.

Con il nuovo documento, vengono stabilite le caratteristiche minime dell’impianto, per assicurare non solo una maggior sicurezza, ma anche una maggior prestazione dello stesso.

Da ricordare che, la legge appena pronunciata, si riferisce agli impianti elettrici a bassa tensione, per i lavori elettrici in alta e media tensione, la norma di riferimento è la CEI 11-15.

Quali sono le caratteristiche minime dell’impianto elettrico domestico? Ecco di seguito le principali:

  • L’impianto elettrico in un appartamento è composto da 3 circuiti: quello per le prese, quello per l’alimentazione e le luci e il circuito di chiamata.
  • Le prese e gli interruttori devono essere montati al muro ad almeno 30 cm dal pavimento, per il bagno e la cucina a 110 cm dal pavimento.
  • Sono necessari 3 cavi conduttori: per fase in corrente, per la messa a terra e per il neutro.

Il quadro elettrico

Il quadro elettrico a norma è più grande di quello di vecchio tipo e si trova generalmente all’interno delle abitazioni.

Dall’interruttore generale in cui si trova il contatore luce, partono tutti i fili conduttori che raggiungono il centralino, ovvero il quadro elettrico interno, di solito vicino alla porta di casa. Il quadro elettrico deve possedere le seguenti caratteristiche:

  • un interruttore generale che funge anche da interruttore di emergenza (il salvavita);
  • il quadro elettrico deve essere realizzato il 15% più grande del necessario;
  • l’impianto elettrico deve avere minimo 2 interruttori differenziali per garantire la continuità del servizio di almeno una delle 2 linee.

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Quanto costa un impianto elettrico a norma

quanto costa un impianto a normaPrima di tutto è importante chiarire che, solitamente, i preventivi vengono realizzati sulla base del costo a punto luce. Il punto luce è qualsiasi punto in casa in cui viene erogata energia elettrica, quindi è un interruttore, una presa elettrica, una lampada, una presa per lavatrice ecc.

La variazione di prezzo per ogni punto luce varia tra i 40 e gli 80 euro, tenendo conto che in una casa di 90mq vengono inseriti circa 60 punti luce il costo può partire dai 2400 euro ai 4800 euro.

Inoltre, al costo totale dei punti luce va aggiunto:

  • costo per il progetto dell’impianto;
  • costo per il quadro elettrico;
  • costo per eventuali opere murarie.

Bonus impianto elettrico

Nel 2020 l’ARERA con una nuova delibera, ha avviato una procedura sperimentale per promuovere il rinnovo dei vecchi impianti elettrici dei condomini. Si tratta di un agevolazione fiscale di impianti elettrici ed elettronici con un rimborso fino a 1.200 euro per appartamento coinvolto e fino a 900 euro per ogni piano che esegue lavori di ammodernamento delle “colonne montanti” vetuste. Lo scopo del progetto è migliorare la sicurezza e l’efficienza degli impianti elettrici dei condomini più datati.[/callout]

Il bonus è previsto per i condomini che realizzano interventi all’impianto elettrico su impianti realizzati prima del 1970, ma se ritenuti critici anche per quelli realizzati nella fascia tra il 1970 e 1985.

Anche per l’anno 2023, il Governo ha rinnovato il bonus per gli impianti elettrici, una misura di sostegno destinata a chi desidera rinnovare l’impianto elettrico del proprio domicilio. Questo bonus si traduce in una deduzione fiscale IRPEF pari al 50% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 96.000 euro, permettendo di conseguenza una detrazione massima di 48.000 euro.

La modalità di erogazione di questo bonus è prevista come detrazione nella dichiarazione dei redditi, ripartita in dieci tranche annuali. Di conseguenza, il beneficiario riceverà una quota ogni anno per un decennio a partire dalla data di presentazione della richiesta. Esiste inoltre l’opzione di trasferire tale detrazione per ricevere uno sconto diretto sulla fattura o per cedere il credito a enti bancari.

Questa aliquota al 50% rimarrà in vigore fino al termine del 31 dicembre 2023.

Per sapere di più, puoi consultare il sito ufficiale dell’ARERA.

Per saperne di più sul tuo impianto elettrico, puoi visitare la pagina dedicata alla corrente continua e alternata.

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Aggiornato su 27 Nov, 2023

redaction La redazione di Prontobolletta
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Giulia P.

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