Fattore K: dove si trova sul contatore e cosa indica?

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Sommario: Scopri che cos’è il fattore K, dove si trova sul contatore, cosa indica e perché è così importante nella misurazione dell’energia elettrica.

Cos'è il fattore K?

Il coefficiente K è l’indice che viene utilizzato per calcolare la quantità di energia effettivamente utilizzata da un utente, consentendo alle compagnie di distribuzione elettrica di fatturare con precisione il consumo di energia elettrica.

In altre parole, il fattore K si riferisce al parametro che indica la relazione tra il numero di impulsi elettrici generati dal contatore e la quantità di energia effettivamente consumata. Per la misurazione dell’energia elettrica consumata in ambito domestico, si fa riferimento al fattore K.

 

Nel seguente articolo, esploreremo dove si trova il fattore K sul contatore elettrico e cosa indica precisamente. Nello specifico tratteremo i seguenti argomenti:

  1. Cos’è il fattore K contatore?
  2. Come ottenere questo fondamentale parametro?
  3. Quali sono i contatori in cui si trova il fattore K?
  4. Cosa bisogna sapere sul fattore K al 15% e la morosità

Che cos’è il fattore K?

Per iniziare, il fattore K è un indicatore che compare sui contatori di energia elettrica e indica la quantità di energia fornita dalla rete elettrica. Questo parametro è di fondamentale importanza per garantire un corretto funzionamento degli impianti elettrici domestici ed industriali. In linea generale, viene espresso come un valore compreso tra 0 e 1 e rappresenta il rapporto tra le seguenti potenze:

  • Attiva (misurata in kW) ossia quella che viene effettivamente utilizzata dagli apparecchi elettrici
  • Apparente (misurata in kVA) quella fornita dalla rete.

 

Come interpretare il fattore k?

In linea generale, un valore di fattore K pari a 1 indica una perfetta efficienza del sistema, per cui la potenza attiva e quella apparente sono uguali. Invece, un valore inferiore a 1 indica che una parte dell’energia fornita non viene utilizzata e quindi si verifica una perdita di energia.

Per interpretare correttamente questo indicatore, è importante conoscere il carico elettrico presente nell’impianto in esame, in modo da poter valutare se il valore del fattore K è adeguato o meno. In generale, un risultato inferiore a 0,8 è considerato critico e potrebbe comportare un aumento dei consumi e un degrado degli apparecchi elettrici.

Di conseguenza, è importante tenere sotto controllo il valore del fattore K per evitare sprechi energetici e garantire la sicurezza degli impianti. Infatti se il valore del fattore K è troppo basso, questo può comportare un aumento dei consumi ed un degrado degli apparecchi elettrici.

In ogni caso, effettuare la lettura del contatore luce e la lettura del contatore gas, è di fondamentale importanza per monitorare il consumo di energia elettrica o gas di una casa o di un’azienda. Infatti, la lettura del contatore permette di rilevare con precisione la quantità di energia consumata in un determinato periodo di tempo, come ad esempio un mese o un anno.

Come ottenere il fattore K?

Per ottenere il valore del fattore K è necessario disporre di un contatore elettrico che sia in grado di misurare sia la potenza attiva che quella apparente. I nuovi contatori elettronici che vengono installati nelle abitazioni e nelle attività industriali sono già dotati di questa funzionalità, ma per i vecchi contatori elettromeccanici potrebbe essere necessario installare un apposito strumento di misura.

Inoltre, è possibile utilizzare anche dei dispositivi di monitoraggio dell’energia, che permettono di misurare non solo il fattore K, ma anche altri parametri energetici.

Calcolo consumo reale

Grazie al coefficiente K risulta semplice, in seguito, il calcolo per ottenere il consumo reale che è sostanzialmente il prodotto tra il valore K, riportato in cima al contatore, e il consumo registrato.

Esempio calcolo Consumo Reale con il fattore K
Consumo Registrato Valore K Consumo Reale
200kWh 20 200×20= 4000 kWh

 

Se sei interessato ad effettuare l’autolettura del contatore luce ma non sai dove trovare il codice POD, il numero cliente e la matricola, ti suggeriamo di dare uno sguardo alle nostre guide complete dedicate a questi argomenti. Invece, di seguito ti illustriamo 3 motivi per cui conviene effettuare l’autolettura del contatore:

  1. Fatturazione: i fornitori di servizi pubblici utilizzano le letture del contatore per calcolare la quantità di energia consumata da un cliente e fatturare di conseguenza.
  2. Pianificazione del consumo energetico: la lettura del contatore aiuta a monitorare il consumo di energia e ad identificare eventuali picchi di consumo. Ciò può aiutare i consumatori a pianificare il loro consumo energetico e adottare misure e accorgimenti per ridurlo, se necessario.
  3. Identificazione di anomalie: le letture del contatore possono tornare utili anche per individuare eventuali anomalie o problemi di funzionamento dell’impianto.

 

In quali contatori puoi trovare il fattore k?

Come detto precedentemente, il fattore K è un parametro che si trova sui contatori elettrici in grado di misurare sia la potenza attiva che quella apparente. Solitamente questi apparecchi sono quelli di ultima generazione, dotati di tecnologia elettronica, e installati nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nelle attività industriali. A questo proposito ti suggeriamo di dare un’occhiata al nostro articolo dedicato alla lettura del contatore aziendale.

In particolare, il fattore K si può trovare sui seguenti contatori:
monofase, (che misurano la potenza elettrica di un’unica fase) o in trifase, che misurano la potenza di tre fasi:

  1. Nel caso di una potenza (superiore a 3 kW)
  2. Nel caso di contatori domestici con valori ininfluente (fattore K= valore compreso tra 0 e 1)
  3. In caso i viene effettuato il depotenziamento del contatore.


In genere, il valore del fattore K è visualizzato direttamente sul display del contatore elettronico, insieme ad altre informazioni, come per esempio la potenza istantanea, la tensione e la corrente.

Tuttavia, nei vecchi contatori elettromeccanici potrebbe non essere presente la funzionalità di misurazione del fattore K e potrebbe essere necessario utilizzare un apposito strumento di misura per ottenerlo.

Fattore k 15% e morosità: quello che bisogna sapere

In caso di morosità, ovvero di mancato pagamento delle bollette elettriche, il gestore dell’energia può adottare misure come il distacco della fornitura elettrica. Difatti, il fattore K del 15% indica che, prima di interrompere l’elettricità, il fornitore procede al depotenziamento dell’utenza, fornendo al cliente un preavviso di sospensione.

In questo modo, la potenza disponibile viene limitata al 15% del suo valore, e il cliente si accorge immediatamente della morosità in quanto il contatore scatta frequentemente.

Cosa fare in caso di depotenziamento?

In tale circostanza, per ripristinare la regolare erogazione della fornitura, occorre saldare quanto prima il debito in sospeso e darne immediato riscontro al provider. A tal fine è opportuno trasmettere l’attestazione di avvenuto pagamento mediante i canali messi a disposizione dalla compagnia energetica.

In ogni caso, per evitare problemi di morosità, è consigliabile controllare regolarmente la propria bolletta elettrica, verificare l’importo e le scadenze di pagamento e segnalare eventuali anomalie o disservizi al gestore dell’energia.

Per qualsiasi dubbio, consulta il sito ufficiale dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) a questa pagina.

In ogni caso, per conoscere il valore del fattore K del proprio contatore elettrico, è possibile contattare il proprio distributore di energia elettrica o un tecnico specializzato.

Invece, se desideri conoscere la differenza tra subentro luce, allaccio luce e voltura luce, ti invitiamo alla lettura dei nostri articoli dedicati. In sintesi:

Differenza tra subentro, voltura e allaccio luce.

  • Subentro: questa operazione consiste nella riattivazione di un contatore disattivato, in seguito alla cessazione contrattuale richiesta dal precedente intestatario della fornitura. Contestualmente alla richiesta, si dovrà sottoscrivere un nuovo contratto energetico con il provider prescelto
  • Voltura: si riferisce alla modifica dei dati relativi alla titolarità del contratto di fornitura. Si procede con tale pratica in presenza di contatore attivo, senza che vi sia alcun tipo di interruzione
  • Allaccio: è il collegamento fisico tra la rete di distribuzione dell’energia elettrica e il contatore dell’utenza, che consente di fruire dell’erogazione dell’energia. In pratica, l’allacciamento luce consiste nella posa dell’apparecchio e nel collegamento che permette di portare l’energia elettrica fino all’immobile oggetto della fornitura.

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Aggiornato su 13 Dic, 2023

redaction La redazione di Prontobolletta
Redactor

Matteo Bono

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