La guida sulla chiusura del contratto di affitto

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Sommario: La chiusura anticipata del contratto d’affitto prevede la risoluzione del rapporto tra le due parti firmatarie prima della naturale scadenza del contratto. Leggi il nostro articolo per scoprire come svolgere la pratica, quali sono i costi, tempi e moduli necessari e come comportarti in caso di disdetta delle utenze luce e gas.

Quando si parla di utenze energetiche, la chiusura contratto affitto è molto importante, specialmente se durante il trasloco. Occorre sapere come farla, a chi rivolgersi e anche le tempistiche necessarie, così da non farsi trovare impreparati.

In particolare quando si chiude un contratto di affitto, bisognerà anche interrompere le forniture di luce e gas per tempo, inviando una richiesta di disattivazione al fornitore nei tempi e nelle giuste modalità. Il fornitore, a questo punto, dovrà inoltrare la richiesta di disattivazione al distributore, ovvero il proprietario e gestore dei contatori, entro due giorni lavorativi. Il distributore avrà poi cinque giorni lavorativi per chiudere il contatore dalla data di ricevimento della richiesta.

La chiusura contratto affitto viene richiesta molto spesso nel corso degli anni e prevede l’invio di una lettera di disdetta al proprietario della casa in affitto con un ampio preavviso.

Come funziona il contratto di affitto

A questo potrebbe essere lecito chiedersi come funziona e chi sia a disciplinare il contratto d’affitto. Ci pensa la Legge 9 dicembre 1998, n.431, che regola gli affitti e il rilascio degli immobili per uso abitativo o commerciale, oltre al rapporto tra inquilino e proprietario dell’immobile.

Ma come comportarsi in caso di necessità? E’ possibile una disdetta anticipata?

Come richiedere la disdetta anticipata del contratto d’affitto

Spesso può capitare, per diversi motivi, di trovarsi nella situazione di dover richiedere la disdetta anticipata del contratto d’affitto. Parlando di affitti per uso abitativo, bisogna sapere che i contratti vengono rinnovati in modo automatico alla scadenza, dandone una comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Risoluzione anticipata contratto d'affitto:

Qualora servisse però, si potrà anche richiedere una risoluzione anticipata come stabilito dall’articolo 3 comma 6 della legge 431 del 1998. La risoluzione anticipata avviene quando il rapporto tra le due parti coinvolte in un contratto d’affitto, locatore e locatario, si interrompe prima della sua naturale scadenza. Secondo la normativa infatti il conduttore, in caso di gravi motivi, potrà recedere in qualsiasi momento dal contratto, dandone comunicazione al locatore con un preavviso di sei mesi.

A sua volta il locatore dovrà comunicare al conduttore di voler recedere il contratto con un preavviso di sei mesi in uno dei seguenti casi:

  • Necessità del proprietario dell’immobile di tenerlo per sé o per la famiglia
  • In caso di danneggiamento l’immobile dovrà ricostruirlo o ristrutturarlo
  • L’inquilino non occupa l’appartamento in modo continuativo
  • L’inquilino ha la disponibilità di trasloco in un appartamento simile nello stesso Comune

Nel caso in cui il conduttore sia una persona giuridica o un ente pubblico con finalità sociali, assistenziali, di culto o culturali, il proprietario dell’immobile potrà indicare al conduttore un immobile alternativo.

Costi e Tempi Chiusura Anticipata del Contratto d'Affitto

Chi volesse quindi percorrere la strada della chiusura contratto d’affitto con la risoluzione contratto di locazione anticipata, dovrà utilizzare il modello RLI dell’Agenzia delle Entrate e pagare 67 euro di imposta di registro entro 30 giorni dall’evento, ossia dalla data di comunicazione di risoluzione del contratto.


Puoi trovare il modulo della chiusura del contratto d’affitto, ossia il modello RLI, qui di seguito:

Modulo Chiusura Contratto Affitto

Scarica il modello di risoluzione anticipata del contratto d’affitto in PDF o WORD

Come procedere con la disdetta utenze luce e gas

Se ci si trova in affitto, nella situazione di dover disdire in anticipo il contratto di affitto, sarà necessario anche capire che cosa fare con le utenze luce e gas. Il comodatario dovrà contattare il fornitore luce e gas con largo anticipo, così da chiedere una disattivazione delle utenze.

Il nuovo inquilino dell’immobile, dopo la cessazione contratto di affitto da parte del precedente affittuario, potrà procedere in due modi diversi:

  • Subentro: richiedere la riattivazione delle utenze comunicando al fornitore i dati dei contatori, con una tempistica massima di 7 giorni per la luce e 12 per il gas.
  • Voltura: al momento di lasciare la casa il comodatario può lasciare attive le utenze consentendo, così, al nuovo inquilino di richiedere la modifica dell’intestatario delle utenze. La voltura non prevede alcun distacco del servizio di fornitura, ma per essere realizzata richiede i dati del vecchio intestatario e anche i dati catastali dell’immobile.

Ovviamente questo vale sia per il libero mercato, che per il mercato tutelato con le tariffe aggiornate ogni tre mesi dall’Autorità.

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L’invio del recesso al fornitore luce e gas

A seguito della cancellazione del contratto d’affitto, l’inquilino uscente potrà quindi decidere il modo migliore di comportarsi e, di conseguenza, valutare se inviare il recesso. Si potrà chiedere la cessazione della fornitura senza passare ad un altro gestore, in questo caso bisognerà inviare una comunicazione di recesso, specificando che si tratta di una cessazione, per mail, telefono o fax. Il preavviso per il recesso di un contratto non potrà mai essere superiore a un mese per quanto riguarda i clienti domestici. Ma cosa serve per la cessazione del contratto luce e gas?

I documenti utili per la cessazione del contratto luce e gas

Al fine di richiedere e ottenere la cessazione del contratto luce e gas, bisognerà dapprima procurarsi una serie di documenti utili:

  • Dati personali (codice fiscale, carta d’identità, intestatario contratto)
  • Codice cliente
  • Codice POD luce e PDR gas
  • Autolettura contatore
  • Indirizzo del recapito della fattura di conguaglio finale
  • Giorno in cui si richiede la disattivazione della fornitura

Attenzione perché qualora la disattivazione della fornitura dovesse avvenire dopo il tempo previsto per colpa del distributore, il cliente potrà ricevere un indennizzo automatico di 35 euro, cifra che raddoppia per disattivazioni realizzate entro il doppio del tempo previsto.

Quanto costa disattivare il contratto luce e gas

Per capire a quanto ammonti la spesa per la disattivazione della fornitura luce e gas, bisogna capire che i costi di disattivazione variano a seconda del tipo di contratto.

Esempio:

Ad esempio se si parla di un contratto luce con la maggior tutela, bisognerà pagare 23 euro, mentre per il mercato libero il contributo dipende dalle condizioni del contratto.

Invece se si parla della disattivazione della fornitura gas, la disattivazione della fornitura su richiesta del cliente si pagherà in base ai prezzi stabiliti dalla concessione che regola il servizio di distribuzione.  Attenzione al fatto che il conduttore è sempre libero di scegliere il fornitore delle utenze domestiche quando inizia il rapporto di locazione. Al cessare della locazione il conduttore potrà chiedere al proprietario se vuole fare una voltura delle utenze a proprio nome. In caso contrario, sarà il conduttore a dover pagare la disattivazione.

In due casi particolari consigliamo di seguire regole un minimo diverse. Si tratta del:

Sportello Attivazioni
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E in caso di morosità?

Nell’evenienza di una nuova locazione i fornitori luce e gas non potranno addebitare al nuovo inquilino eventuali morosità precedenti. Se vorranno recuperare i crediti dovranno per forza di cose rivolgersi al soggetto titolare dell’utenza in questione. Qualora quindi il contatore gas o luce dovesse essere stato cessato per il mancato pagamento di una vecchia bolletta, si potrà ottenere la riattivazione solo saldando il debito contratto. Qualora invece ci fosse un nuovo inquilino non legato in alcun modo all’intestatario moroso, non sarà tenuto a pagare un debito non suo. In questo caso dovrà contattare la società fornitrice per una voltura e dovrà compilare una dichiarazione di estraneità con il precedente intestatario moroso.

In caso di trasloco quindi occorrerà prestare attenzione anche alle utenze luce e gas e ai documenti utili così da capire come comportarsi e mettersi al riparo da eventuali brutte sorprese.

Altre guide:

Visita i nostri articoli sul trasloco per maggiori informazioni:

Invece, qui troverai la guida completa all’acquisto e all’affitto di una casa.

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Aggiornato su 6 Feb, 2024

redaction La redazione di Prontobolletta
Redactor

Carolina D.

Redattrice

Commenti

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Filomena
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Buonasera, io sono in affitto e a fine mese devo lasciare l'appartamento per trasferirmi in uno più piccolo, per le utenze come mi devo comportare, ovvero dovrei dare disdetta del contratto a nome mio per evitare che il subentro usufruisca dell'utenza e che poi non vorrei trovarmi a pagare bollette con costi elevati pur non essendo io ad utilizzare le utenze, ma chi è subentrato dopo e non ha fatto la voltura. Cosa dovrei fare? Grazie in anticipo

Prontobolletta.it

Salve Filomena, ha due opzioni: - lei disattiva le utenze e il nuovo inquilino dovrà richiedere il subentro per riattivare le forniture. - si procede con la voltura delle utenze insieme al nuovo inquilino, ovvero, si fa il cambio di intestazione così le bollette saranno intestate al nuovo inquilino dal prossimo mese, senza la necessità di interrompere la fornitura. Per approfondire il tema, le lascio la nostra guida sulle differenze tra subentro e voltura.

Maria Grazia Luisetti
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il mio inquilino ha lasciato l’appartamento, ho comunicato il tutto all’agenzia delle entrate, ora le bollette luce/gas io non le ho- ma vorrei continuare e cioè volturare - non conosco il fornitore - cosa devo fate?

Stefano
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Buongiorno, mia madre viveva in affitto ed era titolare di un contratto di fornitura di gas. Ha cessato il contratto di affitto e su richiesta del proprietario dell'immobile ha richiesto la voltura. Il proprietario non ha mai portato a termine la procedura reinviando i documenti. Questo succedeva ad aprile. Successivamente é stata richiesta la cessazione della fornitura cancellando la richiesta di voltura. É stata contattata da Enel per procedere al sigillo del contatore. Solo che il contatore è all'interno dell'appartamento che lei ha lasciato e del quale non ha più le chiavi. Il proprietario si nega. Come è possibile cessare la fornitura? É possibile effettuare il distacco?

Prontobolletta.it

Buongiorno Stefano, per evitare queste situazioni è sempre consigliabile effettuare la disdetta del contratto di fornitura prima di perdere l'accesso all'appartamento. Anche in un momento successivo la disdetta si può effettuare, ma si continueranno a ricevere le bollette con i soli costi fissi. Per chiudere definitivamente il contatore, il distributore dovrà accedere all'immobile per mettere i sigilli. In questo forum può trovare altri utenti che hanno avuto il suo stesso problema e provare a chiedere a loro come lo hanno risolto https://www.condominioweb.com/forum/quesito/come-bloccare-utenza-gas-se-il-proprietario-non-fa-entrare-in-casa-142773/