Aumento potenza del contatore Come fare? Tutte le informazioni

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Sommario: Che potenza ha il mio contatore luce? Come aumentare la potenza del conatore? Quali dati servono per effettuare l’aumento? Se anche tu ti sei posto queste domande, allora sei nel posto giusto! Qui la guida completa su come aumentare la potenza del contatore, costi e tempistiche necessari.

Le tempistiche per l’aumento di potenza del contatore

Spetterà al distributore intervenire per aumentare la potenza del contatore secondo diverse tempistiche:

  • Se l’aumento di potenza non richiede la sostituzione del contatore, il distributore ha 5 giorni lavorativi per provvedere.
  • Qualora, invece, si renda necessario il cambio del contatore con uno in grado di sostenere un maggior numero di kW, il distributore ha tempo fino a 20 giorni lavorativi per effettuare la sostituzione e poter aumentare la potenza del contatore.

Aumentare a potenza del contatore: tutto ciò che devi sapere

Aumentare la potenza del contatore di energia elettrica della tua utenza è un’operazione che si rende a volte necessaria per evitare disagi e fastidiosi intoppi durante il funzionamento dei tuoi elettrodomestici.

Perché bisogna cambiare la potenza del contatore?

Certamente è capitato a tutti, qualche volta, di avere interruzioni di energia elettrica a causa del blocco della corrente.

  • Quando si utilizzano molti elettrodomestici insieme, infatti, il rischio è che l’impianto elettrico si sovraccarichi e vada in protezione. Bloccando, almeno momentaneamente, la fornitura della corrente elettrica nella nostra casa. Per ripristinarla è necessario reimpostare la leva del contatore nella posizione di accensione.
  • Se questa operazione capita troppo spesso ciò può ovviamente rappresentare una seccatura e un fastidio nella vita delle persone. Soprattutto, è il segnale che qualcosa non va con la tua fornitura di energia elettrica.

In particolare, ciò può significare che per la tua abitazione potresti avere bisogno di un quantitativo massimo di energia elettrica superiore a quello di cui stai usufruendo.

Quando questa situazione si verifica troppo spesso può diventare un fastidio per chi vive in casa e utilizza gli elettrodomestici. In questo caso, l’utente ha due possibilità:

  1. Analizzare i consumi e il numero degli elettrodomestici presenti e utilizzati nella propria abitazione. Quando è possibile si può optare per una migliore organizzazione dei propri consumi. Ad esempio, conviene non utilizzare contemporaneamente due elettrodomestici ad alto consumo (come forno e lavatrice).
  2. Contattare il proprio fornitore di energia elettrica e richiedere di aumentare la potenza del contatore. In questo modo la potenza istantanea tollerabile dal tuo impianto sarà più alta e sarà possibile mantenere accesi contemporaneamente anche elettrodomestici ad alto consumo


Se in casa utilizzi numerosi elettrodomestici che hanno una bassa categoria energetica (e quindi consumano molto) potrebbe essere necessario aumentare la potenza del contatore di energia elettrica per evitare di essere troppo limitato nel loro utilizzo durante la tua giornata.

L’aumento di potenza del contatore è un’operazione abbastanza semplice, ma è importante conoscere bene le modalità e i costi che si devono sostenere per intraprendere tale operazione.

In questo articolo troverai tutto ciò che c’è da sapere su dove conviene alloggiare il contatore luce e gas.

Che potenza ha il mio contatore luce?

Per conoscere l’ attuale potenza e per aumentare la potenza del proprio contatore bisogna conoscere la differenza tra:

  • la potenza impegnata, cioè la potenza massima contrattualmente definita con il fornitore
  • la potenza istantanea che viene consumata nei vari momenti della giornata
  • la potenza disponibile ovvero i kW massimi raggiungibili dall’uso combinato di più elettrodomestici in un dato momento.

Potenza istantanea

Per potenza istantanea si intende semplicemente la quantità totale di energia, espressa in kilowatt (kW), consumata dalla propria utenza in un dato momento.

  • Se, ad esempio, sono in funzione in un appartamento un frigorifero da 200 W, un condizionatore da 2 kW (2.000 W) e un’aspirapolvere da 600 W la potenza istantanea sarà la somma della potenza consumata dai tre elettrodomestici: 2,8 kW.

Dove leggo la potenza istantanea?

Ovviamente è utile sapere il consumo dei propri elettrodomestici che è sempre indicato nei manuali di istruzione, ma il valore della potenza istantanea può essere letto anche dal contatore.

  • I contatori elettronici di nuova generazione, infatti, oltre a fornire informazioni fondamentali sulla fornitura, come i dati per la lettura del contatore della luce, forniscono anche il valore della potenza istantanea registrata dal contatore al momento della consultazione. Tale valore viene aggiornato ogni due minuti e informa sulla quantità di energia che stanno consumando i tuoi elettrodomestici.

Potenza impegnata

La potenza impegnata è la potenza massima di energia che il fornitore permette al cliente di usufruire secondo il contratto stabilito. La misura è stabilita (in kW) al momento della stipula del contratto e deve essere l’intestatario stesso della fornitura a indicare la potenza massima che desidera ricevere.

  • Tuttavia, i contatori hanno generalmente un limite di tolleranza, solitamente del 10%, rispetto alla potenza massima accordata con il fornitore. In altre parole, nella pratica è possibile usufruire di una potenza istantanea maggiore rispetto a quella contrattualmente stabilita.

Potenza disponibile

La somma tra la potenza impegnata e il limite di tolleranza si chiama potenza disponibile e indica il numero di kW massimo raggiungibile dall’uso combinato di più apparecchiature elettriche in un dato momento.

  • Il contatore di corrente elettrica scatterà una volta che la potenza istantanea, cioè i kW in funzione in un dato momento, eccede la potenza disponibile.

Dove leggo la potenza impegnata e disponibile?

Sia il valore della potenza impegnata che quello della potenza disponibile sono indicati in tutte le bollette della fornitura di corrente elettrica. L’utente, dunque, non deve fare altro che consultare la propria bolletta per sapere quale è il tetto massimo di energia che egli può consumare.

Dunque, se blackout e interruzioni della fornitura si verificano molto spesso perché si eccede il limite di potenza consentito. Può essere necessario per l’utente chiedere al fornitore di aumentare la potenza impegnata prevista dal suo contratto di fornitura.

Come aumentare la potenza del Contatore?

Aumentare la potenza del contatore è semplice. È sufficiente contattare il proprio fornitore di energia elettrica e chiedere un aumento della potenza impegnata contrattuale.

  • Raccolta la volontà da parte del cliente, il fornitore dovrà comunicarla al distributore dell’energia elettrica entro e non oltre 2 giorni lavorativi.

Quando ho diritto a un indennizzo?

Nei casi in cui il distributore, per sua colpa, non ottempera alla richiesta di aumentare la potenza del contatore entro le tempistiche previste, l’intestatario della fornitura ha diritto ad un indennizzo a titolo di compensazione:

  • 35 € se è trascorso almeno il doppio rispetto al tempo preventivato.
  • 70 € se è trascorso il triplo del tempo.
  • 105 € per ritardi superiori.

Come si determina la potenza necessaria del contatore?

Per determinare la potenza di cui abbiamo bisogno e comunicarla al nostro fornitore, dobbiamo prima conoscere la potenza impegnata e istantanea del contatore. A questo punto, benché non esista alcuna misura specifica di riferimento (il cliente è libero di comunicare al fornitore la quantità di kW che preferisce), possiamo aumentare o diminuire la potenza della fornitura a seconda di scaglioni di 0,5 kW ciascuno.

  • Ad esempio, se la potenza impegnata della mia fornitura è 3 kW posso decidere di portarla a 3,5 kW, 4 kW, 4,5 kW, 5 kW ecc.
  • Il valore minimo di potenza è 1,5 kW, mentre il massimo è 6 kW.

Sebbene, come detto, l’indicazione della potenza desiderata sia totalmente a discrezione dell’intestatario della fornitura, elenchiamo alcune potenze generalmente utilizzate per dare un’idea di massima:

  1. 1,5 kW – è la potenza minima usufruibile per una qualsiasi utenza di corrente elettrica. Tale potenza non è sufficiente per il numero di elettrodomestici che sono generalmente utilizzati in una casa. Tuttavia può essere sufficiente per seconde case piccole o parti di abitazioni con contatore indipendente.
  2. 3 kW – la maggior parte delle forniture domestiche italiane ha una potenza massima impegnata pari a 3 kW. Tale quantità è, infatti, sufficiente a garantire la possibilità di accendere simultaneamente un buon numero di elettrodomestici contemporaneamente senza che si debba verificare un blackout per sovraccarico.
  3. 4,5 kW – per case grandi e famiglie numerose. Non solo il numero di persone di un’abitazione aumenta il numero degli elettrodomestici simultaneamente utilizzati. Ma è probabile che famiglie composte da più persone abbiano anche elettrodomestici ad alto consumo come congelatori, impianti di condizionamento e scaldabagni. In casi del genere, come si può capire, una fornitura di 3 kW non sarebbe sufficiente in quanto manderebbe il sistema elettrico in protezione troppo spesso.
  4. 6 kW – il massimo della potenza disponibile può essere richiesto nei casi di grandi abitazioni con numerosi elettrodomestici. Come, ad esempio, lavastoviglie, fornelli elettrici o a induzione, pompe di calore (che spesso sostituiscono il riscaldamento a gas e restano, quindi, accesi per più tempo).

Dati necessari per aumentare la potenza del contatore

Che dati ho bisogno per chiedere l'aumento di potenza del contatore?

Poche sono le informazioni che devono essere comunicate al fornitore per richiedere l’aumento della potenza della propria fornitura.

  • Anzitutto, i dati della fornitura tra cui nome dell’intestatario, codice cliente e numero di POD. Tali dati permettono al fornitore di indicare al distributore, che dovrà aumentare la potenza del contatore, l’utenza per la quale viene richiesta la modifica contrattuale.
  • Infine, spetta all’utente indicare il valore della potenza impegnata che desidera avere dalla sua fornitura. Tale scelta dovrà essere fatta tenendo conto del numero e della tipologia di elettrodomestici presenti nell’abitazione.


Al momento di aumentare la potenza del contatore è anche importante essere ben informati sui costi di tale aumento di potenza, per questo consigliamo di proseguire con la lettura.

Quanto costa aumentare la potenza del contatore?

I costi che il cliente deve sostenere per l’aumento della potenza variano a seconda che il cliente aderisca al mercato di maggior tutela o al libero mercato dell’energia elettrica.

Aumentare la potenza conviene fino al 31 Dicembre 2023!

Innanzitutto, occorre dire che a partire dal 1° aprile 2017 e fino al 31 Dicembre 2023 aumentare la potenza del contatore sarà più conveniente rispetto al solito. Infatti l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti (ARERA) per tale periodo di tempo ha:

  • Eliminato il contributo fisso amministrativo al distributore di 27 € che normalmente viene addebitato all’utente insieme agli altri costi.
  • Ridotto la quota per la potenza aggiuntiva per l’aumento di 1kW da 71,32 €/kW a 56,38 €/kW per le utenze domestiche di residenzi e non residenti.

Quota Potenza:cos’é e quanto costa

La quota di potenza è la possibilità di poter usufruire di una quantità di potenza massima maggiore che comporta un costo aggiuntivo su ciascuna bolletta della luce.

  • La quota di potenza si può trovare nella sezione della bolletta dedicata alle spese per trasporto e gestione del contatore, in quanto l’aumento di potenza comporta una gestione più onerosa.

A partire dal 2017 la quota potenza è uniformata sia per clienti residenziali che non residenziali. Il valore della quota potenza è un costo fisso e non varia in base ai consumi effettuati ma solamente in base alla potenza impegnata stabilita dal contratto.

Mercato di maggior tutela

Quanto costa aumentare la potenza nel mercato tutelato? Per il mercato di maggior tutela, in cui il cliente acquista energia elettrica dal fornitore unico statale, i costi che l’utente deve sostenere sono:

  1. Una quota potenza fissa di 71,32 €/kW (adesso di 56,38 €/kW fino al 31 dicembre 2023), da pagare per ogni kW che si desidera aggiungere alla fornitura
  2. Un contributo fisso di 23 € da pagare al fornitore per la gestione della pratica
  3. Un contributo fisso amministrativo richiesto dal distributore di 27 € , eliminato fino al 31 dicembre 2023.

Libero mercato dell’energia

Quanto costa aumentare la potenza nel mercato libero? Invece, per quanto riguarda il libero mercato dell’energia elettrica, le aziende che ne fanno parte sono libere di proporre ai propri clienti prezzi non vincolati rispetto a quanto stabilito dall’Autorità per il mercato di maggior tutela. Per cui, i costi sono i seguenti:

  1. Una quota potenza fissa che varia in base a quanto specificato nel contratto di fornitura stabilito con il cliente.
  2. Un contributo fisso di 23 € da pagare al fornitore per la gestione della pratica
  3. Un contributo fisso amministrativo di 27 € , eliminato fino al 31 dicembre 2023.

Diminuire la potenza in bolletta

Dato che aumentare la potenza del contatore comporta un costo aggiuntivo in bolletta, è importante non solo sapere quando la potenza impegnata è troppo bassa rispetto alle nostre necessità ma anche quando è troppo alta.

Quando bisogna diminuire la potenza del contatore?

Può accadere che per una piccola abitazione con pochi elettrodomestici a basso consumo la potenza impegnata sia molto più alta rispetto alla potenza istantanea che tali apparecchiature sono in grado di produrre.

  • In questo caso, l’utente non avrebbe ovviamente alcun disagio nel suo utilizzo di corrente, ma pagherebbe di fatto un costo fisso in bolletta per la quota potenza eccessivo rispetto a quelle che sono le sue reali esigenze.
  • Nel caso qui sopra descritto sarebbe conveniente per l’utente richiedere al fornitore la diminuzione della potenza del contatore proponendo un numero di kW che sia congruo con i suoi consumi e le sue reali esigenze. Altrimenti un’altra opzione può essere quella di richiedere l’aumento della potenza del contatore.

Per l’operazione di diminuzione della potenza del contatore l’utente deve pagare un contributo fisso di 23 € al fornitore per le spese di gestione della pratica. Però, il cliente andrà a risparmiare in tutte le bollette successive in quanto il valore della quota potenza diminuirà in base alla nuova potenza impegnata richiesta dall’utente.


Dunque, è sempre una buona norma quella di controllare attentamente i propri consumi, che sono dettagliati in tutte le nostre bollette, per verificare se sono al di sotto o al di sopra della potenza massima impegnata.

Se, invece, vuoi avere informazioni sul nuovo tipo di contatore del gas, come ad esempio come fare la lettura del contatore o su come fare la sostituzione del contatore del gas, visita le pagine dedicate sul nostro sito!

Chiamando questo numero riceverai l’assistenza di un esperto per scegliere i migliori contratti luce e gas

06 94 50 59 04

Info

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Aggiornato su 6 Feb, 2024

redaction La redazione di Prontobolletta
Redactor

Giulia P.

Redattrice

Commenti

8 Valutazioni bright star bright star bright star bright star bright star 5/5

Per saperne di più sulla nostra politica di controllo, trattamento e pubblicazione dei commenti leggi le nostre menzioni legali.
marco
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ottimo

federico
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Buongiorno. Sono cliente del Servizio Elettrico Nazionale che, se non sbaglio, fa parte del "Mercato a Maggior Tutela" . Anche in questo caso, i rincari influenzeranno le future bollette ? L'ultima bolletta ha subito il raddoppio del costo energia . E' possibile ? Grazie

Prontobolletta.it

Salve Federico, purtroppo si. Infatt, i costi del mercato tutelato vengono aggiornati su base trimestrale da ARERA che valuta i costi dell'energia all’interno dei mercati. Nello specifico, viene preso in considerazione l’andamento delle quotazioni delle due materie prime necessarie per la produzione di energia, ossia il petrolio e il gas. Per maggiori informazioni, le consiglio il nostro articolo sulle Tariffe del mercato tutelato. Troverai tutte le risposte alle tue domande!

Stefania
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Ma se faccio aumentare la potenza dal mio gestore poi rimane sempre quella anche se volessi poi cambiare compagnia? Grazie

Prontobolletta.it

Salve Stefania, per quanto riguarda la potenza impegnata, al momento della stipula del contratto deve essere l’intestatario stesso della fornitura a indicare al fornitore la potenza massima che desidera ricevere.

manuel gheorghita
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Buongiorno, dopo aver cambiato la potenza del proprio contatore e possibile che aumenta anche il costo deI kw consumati ....non trovo da nessuna parte questa informazione.

Prontobolletta.it

Salve Manuel, l'aumento di potenza comporta un aumento della quota potenza, presente su ciascuna bolletta della luce. Si tratta di un costo fisso che si basa sulla potenza impegnata. Tenga a mente che negli ultimi mesi il costo dell'energia elettrica ha subito dei rincari, quindi se la sua offerta non prevedeva una tariffa fissa, è probabile che ora paghi anche un sovrapprezzo sulla componente energetica.

Gisella
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Complimenti Giulia P., lei è competente e conosce il suo mestiere di giornalista e la lingua italiana. Detto da un'ex insegnante.

Franco
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Ottimo, sintetico ed esaustivo al tempo stesso Molto chiaro e comprensibile Complimenti

Francesco
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Debbo potenziare il mio condatore da 3 kw a 4,5 il mio contratto e con enel nazionale vorrei sapere il prezzo e se lo posso rateizzaze in bolletta.

Prontobolletta.it

Salve Francesco, Le consigliamo di mettersi in contatto con il suo fornitore, in quanto, salvo il contributo fisso di 23 € per la gestione della pratica da parte della compagnia fornitrice, il costo della quota potenza fissa varia in base a quanto specificato nel contratto di fornitura stabilito con il cliente.

franco
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quanto costa portare la potenza del contatore da 3 kw a 4.5 kw con il servizio di maggior tutela?

Prontobolletta.it

Salve Franco, il costo varia a seconda della potenza, nel suo caso specifico, essendo sotto i 6 Kw,il contributo è ridotto a 55€ trattandosi di utenze domestiche.