Cos’è il salvavita e perchè scatta?

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Sommario Salvavita: ecco tutte le informazioni utili su come funziona il salvavita, su quanto costa, su come installarlo e sulle modalità di funzionamento


salvavita

Sarà capitato a tutti di subire una improvvisa interruzione della luce in casa a causa del salvavita, un dispositivo di sicurezza che interrompe il flusso di energia elettrica all’interno del contatore in caso di folgorazione o di dispersione di corrente in casa. Quindi, in sostanza, ha una funzione protettiva nei confronti dell’immobile e di chi ci abita, in caso di eventuale guasto o cattivo funzionamento del contatore elettrico.

Di solito un sovraccarico del contatore può avvenire quando vengono accesi troppi apparecchi elettrici contemporaneamente all’interno della casa. Per evitare i sovraccarichi bisognerebbe o cambiare la potenza del contatore oppure imparare a non tenere troppi elettrodomestici accesi.

In breve:

Quando scatta il salvavita vuol dire che ci sono dei motivi precisi e questo sistema è anche detto differenziale in quanto si basa sulla differenza rilevata tra le varie correnti elettriche in entrata e in uscita.

Le componenti del salvavita

Il salvavita è composto da due differenti componenti:

  1. Interruttore magnetotermico: Ha la funzione di interrompere il flusso di energia elettrica in caso di corto circuito all’interno della casa e di limitare l’energia in caso di sovraccarico del contatore.
  2. Relé differenziale: Serve a misurare la quantità di energia in entrata nel contatore e a mantenere un equilibrio con l’energia in uscita. Qualora ci fosse uno squilibrio tra l’energia in entrata e quella in uscita scatta il salvavita e salta la corrente.

In generale il sovraccarico del contatore è determinato, come già detto, dall’accensione contemporanea di diversi apparecchi elettrici all’interno dell’ambiente domestico. Il discorso è diverso per il corto circuito che si ha quando due conduttori si toccano o quando la protezione esterna del motore si surriscalda troppo. Ma cosa si intende quando si parla di potenza del contatore?

Tutte le informazioni sulla potenza del contatore

Il funzionamento del salvavita in caso di sovraccarico è strettamente correlato alla potenza del contatore. In particolare si parla di potenza impegnata e di potenza disponibile. Per evitare fraintendimenti o equivoci meglio specificare che cosa si tratta:

  • Potenza impegnata: è il livello di potenza indicato in bolletta e nel contratto che dipende dal numero di elettrodomestici utilizzati in casa (da 1,5 kW a 6 kW). Di solito per un contesto residenziali sono sufficienti 3 kW, ma la scelta della potenza impegnata dipende solo dalle proprie specifiche esigenze. La potenza impegnata si trova sulla bolletta luce ed è pari al 10% in più rispetto a quella disponibile.
  • Potenza disponibile: si tratta del livello massimo di potenza che si può prelevare dall’impianto di distribuzione. Qualora venisse superato il livello di potenza disponibile il flusso di energia verrà interrotto facendo scattare il contatore.

Quando aumentare la potenza del contatore

contatore luce Se capita spesso di veder scattare il contatore, allora questo potrebbe voler dire che si ha una potenza del contatore inadeguata o comunque non sufficiente per le proprie esigenze. In questo caso la prima cosa da fare sarà rendersi conto della potenza del proprio impianto anche solo guardando sull’ultima bolletta luce, oppure premendo il pulsante del contatore luce che, lo ricordiamo, è di proprietà del distributore.

  • Ogni volta che si supera il valore di potenza del contatore, il salvavita scatta sospendendo l’erogazione di energia elettrica.
  • In questo caso la luce ritornerà solo dopo che si sarà spento qualche elettrodomestico e aver riattivato il contatore, una situazione che a volte può diventare snervante.
  • Al fine di trovare una soluzione concreta bisognerà richiedere un aumento di potenza del contatore a proprio fornitore.
  • Lo si potrà fare contattando il numero verde dedicato, oppure recandosi di persona presso uno degli sportelli presenti nel territorio.
  • Il fornitore avrà due giorni di tempo per contattare il distributore locale e contattare la decisione dell’utente di richiedere l’aumento di potenza del contatore.

Ma quali sono i tempi e i costi dell’aumento di potenza del contatore?

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Tempi e costi dell’aumento potenza del contatore

I tempi per l’aumento di potenza non saranno sempre uguali, ma varieranno a seconda dei lavori che dovranno essere eseguiti sul contatore. Stessa cosa per i costi, ma esistono dei costi fissi dovuti al distributore che cambiano a seconda che si abbia un contratto con il libero mercato o con il servizio di maggior tutela (le cui tariffe luce sono decise ogni tre mesi dall’Autorità).

Ad esempio:

  • per quanto riguarda il mercato libero: il costo dipende dalle singole condizioni contrattuali, ma il distributore addebita al fornitore 27,03 euro di contributo fisso e la quota per la potenza aggiuntiva per l’aumento di potenza del contatore.
  • per il servizio a maggior tutela: ci sarà sempre il contributo fisso di 27,03 euro richiesto dal distributore e la quota potenza pari a 69,22 euro/kW relativa alla potenza aggiuntiva richiesta più un contributo fisso amministrativo di 23 euro. 

Come installare il salvavita

A questo punto è lecito chiedersi come montare un salvavita. Il modo di procedere dipenderà dal fatto che, nella propria abitazione, ci sia un contatore meccanico di vecchia generazione o meno.

Infatti:

  • Nel caso dei contatori vecchio modello, non esiste il salvavita.
  • Questo significa che i contatori di questo tipo non sono in grado di misurare l’energia per singole fasce e, quindi, non possono essere utilizzati in sostituzione dei dispositivi previsti dalla legge sulla sicurezza.
  • Il consiglio per installare un interruttore automatico differenziale è quello di contattare un elettricista, soprattutto se non si dispone delle adeguate competenze.

Di solito comunque se si vuole installare un contatore con potenza di 3kW, bisognerà installare un sistema da 25 ampere, mentre in caso di potenza tra i 4,5 e i 6 kW bisognerà installare un salvavita da 40 ampere.

 

Costo:

Il costo dei salvavita è piuttosto contenuto e si aggira tra i 30 e i 50 euro, una spesa abbordabile e alla portata di tutti, che consentirà di proteggere il proprio immobile. 

Per chi volesse installare il salvavita in autonomia bisognerà seguire alcuni passaggi:

  1. Disattivare l’interruttore generale della corrente
  2. Rimuovere l’interruttore del contatore
  3. Inserire i cavi in entrata e uscita del salvavita
  4. Chiudere la scatola dell’impianto
  5. Riattivare la corrente

La normativa sui salvavita

Quando si parla di salvavita, occorre anche essere a conoscenza della normativa relativa. La legge 46/90 del 13 marzo 1990 infatti obbliga gli ambienti abitativi, sia pubblici che privati, a installare un salvavita.

 

Attenzione:

Avere un salvavita è quindi un obbligo e questa legge riguarda anche le attività commerciali.

Questo significa che tutti gli edifici che sono stati costruiti dopo il 13 marzo 1990, dovranno avere impianti realizzati in modo da ottemperare alla normativa. In tutte le case e gli edifici antecedenti il 1990, i proprietari avranno l’obbligo di installare il salvavita e di sostituire le prese con quelle di sicurezza impedendo così agli oggetti metallici di entrare in contatto con le parti interne in tensione. Non solo, la legge 46/90 obbliga anche i tecnici a rilasciare una dichiarazione di conformità in cui si attesti il rispetto delle norme che dovrà anche essere inviata alla Camera di Commercio.

Cos’è il quadro elettrico di casa?

quadro elettrico casaQuando si parla di salvavita ci si riferisce anche al quadro elettrico, ovvero al punto da cui si comanda l’impianto elettrico della casa. All’interno del quadro sono presenti l’interruttore generale quadro e i differenziali obbligatori dalla legge. E’ proprio dal quadro elettrico che partono le linee di alimentazione, ovvero i fili elettrici che portano la corrente alle prese elettriche, alle luci e agli interruttori presenti. Il quadro elettrico può essere da incasso, da interno o da esterno, ma in genere viene posizionato all’ingresso dell’appartamento.

Inoltre il quadro elettrico è cosa diversa dal contatore e anche nel contatore si trova un altro interruttore che scatta quando si supera la potenza disponibile. Per tutto quello che riguarda il quadro elettrico la cosa migliore è sempre fare riferimento a un elettricista esperto. Questo discorso vale sia per contatore elettrico luce che contatore elettrico gas.

Per ulteriori informazioni relativi a quest’area, ti consigliamo di leggere i seguenti articoli:

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Info

Aggiornato su 1 Giu, 2023

redaction La redazione di Prontobolletta
Redactor

Carolina D.

Redattrice

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