Energia elettrica seconda casa: tutto sulla bolletta e consumi

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Sommario Risparmiare sulla bolletta della seconda casa non è mai semplice, ed è fondamentale trovare la tariffa giusta. In questa guida potrai trovare tutte le informazioni utili riguardanti la bolletta della seconda casa, consigli per risparmiare e costi da sostenere, insieme ad un approfondimento sul canone rai in bolletta.

C’è differenza tra le tariffe energetiche di prima e seconda casa? In questo articolo trovi spiegati i costi della bolletta luce della seconda casa, in particolare, in cosa consiste la nuova tariffa TD, introdotta dopo la Riforma e tanto altro.

Avere una seconda casa è molto piacevole e vantaggioso, permette di organizzare anche all’ultimo minuto le vacanze e godere di momenti di relax lontano dalla quotidianità. E’ anche vero, che la seconda casa è un impegno da gestire nei migliori dei modi. Infatti, bisogna prestare particolare attenzione ai costi delle utenze domestiche che risultano spesso più elevati perfino di quelli della prima casa.

La riforma dell’ARERA (delibera 582/2015/R/eel), ha modificato in parte le tariffe dell’energia elettrica per la prima e la seconda casa. Nello specifico, ha eliminato le vecchie tariffe D2 e D3 introducendo la nuova tariffa TD. Questo cambiamento ha permesso di aggiornare il sistema di tariffazione ancora molto arretrato in Italia.

Tuttavia, dopo la riforma, molti proprietari di seconde case hanno potuto notare che la bolletta luce relativa alla seconda abitazione è diventata più onerosa. Infatti, a parità di consumo la bolletta dell’energia elettrica seconda casa sarà più alta di quella della prima. Cerchiamo di capire perché e in cosa consiste l’aumento della bolletta luce della seconda casa.

Costi energia elettrica seconda casa: che cosa cambia con la riforma?

Come detto in precedenza, la riforma ha modificato la tariffa luce della prima e della seconda casa. In che modo?

Innanzitutto, la delibera introdotta dall’Autorità si riferisce ai servizi di rete. Quindi al trasporto, alla distribuzione, alla misura di energia elettrica e agli oneri di sistema.

Prima della riforma, per i servizi di rete esistevano due diverse tariffe D2 e D3, applicabili a seconda dei casi:

  • tariffa D2: per i clienti residenziali con contatore inferiore o uguale a 3kW;
  • tariffa D3: per i clienti residenziali con contatore superiore a 3kW o per i clienti non residenti.

Cosa comportava questo?


Ciò significava, che per la casa con residenza anagrafica veniva applicata la tariffa D2 se il contatore non superava i 3kW di potenza. Invece, per tutte le seconde case, la tariffa per la luce era la D3 che risultava più costosa.

Ma la tariffa D2 era sottoposta al criterio di progressività, ossia: più alti erano i consumi, più alto era il prezzo del singolo kWh. Tutto ciò, andava a penalizzare i consumi eccessivi e serviva per evitare gli sprechi di energia. Però, certamente, svantaggiava chi invece aveva necessità di più energia. Un chiaro esempio, sono le famiglie numerose che di fatto dovevano farsi carico di una spesa energetica per nulla proporzionata rispetto alle piccole famiglie o ai single.

Così si è pensato di introdurre un nuovo corrispettivo tariffario per i servizi di rete, dal nome TD, che non dipende più dagli scaglioni di consumo e non considera più la differenza tra utenti residenti e non residenti.

seconda casa bolletta

Tariffa TD: in cosa consiste nello specifico?

La Tariffa TD viene, quindi, applicata indistintamente per le utenze di tutti i clienti domestici: sia per le prime case in cui figura la residenza, sia per i clienti non residenti perciò per le utenze della seconda casa.

Più precisamente, questa nuova tariffa prevede l’abolizione della progressività cioè, il prezzo del singolo kilowattora non aumenterà più con consumi più elevati.

Questo vuol dire che, ovviamente la tua bolletta luce sarà più alta se consumi di più, ma il prezzo del kWh sarà sempre lo stesso, quindi i costi cresceranno in proporzione dei consumi. La novità permette di non penalizzare quei clienti che hanno un fabbisogno energetico più alto.

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Perché il canone seconda casa è più elevato?

La bolletta luce di un cliente non residente è composta dalle stesse voci della bolletta relativa alla prima casa, quindi:

  1. spesa per la materia prima energia: determinata dal fornitore;
  2. spese di trasporto e gestione del contatore;
  3. oneri di sistema;
  4. imposte (accise e IVA).

La nuova riforma ha stabilito un importante cambiamento per i costi di trasporto e gestione contatore e gli oneri di sistema. I costi di trasporto e gestione contatore hanno subito un aggravio ma sono uguali sia per i residenti che per i non residenti. Inoltre essendo costi fissi, il maggior consumo di corrente elettrica consente di ridurre la spesa perché ammortizzati.

Nonostante questo, la bolletta della seconda casa appare sempre più dispendiosa per 2 motivi:

  • la seconda casa, solitamente, viene utilizzata molto meno della prima, perciò i costi fissi non verranno più di tanto ammortizzati;
  • alle utenze di case non residenziali vengono applicati oneri di sistema più alti.

Gli oneri di sistema sono costi che vanno sostenuti da tutti i consumatori di luce indipendentemente dal fornitore. Per un cliente con residenza presso un alloggio, vengono applicati in base ai consumi di energia effettuati, quindi in quota energia.

 

Invece, per l’utenza domestica in cui il cliente non è residente, l’importo degli oneri di sistema si basa: per una parte sui consumi di energia e per una parte fissa. Perciò, sia in quota energia che in quota fissa.

Di fatto a differire è la quota fissa che è presente sulla bolletta della seconda casa. L’importo per la quota fissa delle seconde case senza residenza è di 135 euro.
D’altra parte quest’ultima non è invece presente sulla bolletta della prima casa.

Inoltre è da tenere in considerazione che il costo relativo al singolo kilowattora della seconda casa tende a diminuire all’aumentare dei consumi, perché la quota fissa degli oneri di sistema viene ripartita su più kWh.

Potrai inoltre trovare un approfondimento relativo all’allaccio nella seconda casa di luce e gas.

Bolletta seconda casa: si paga il canone RAI?

Il Canone Rai viene addebitato all’interno della bolletta luce, perciò è possibile trovarlo anche sulla bolletta della seconda casa? La risposta è no per due semplici motivi:

  • Il canone Rai deve essere pagato una volta al mese da tutti i nuclei familiari, ciò vuol dire che non può essere addebitato due volte.
  • L’importo relativo al canone Rai viene inserito all’interno della bolletta luce di un’utenza domestica di un cliente residenziale. Perciò, se sulla seconda casa non risulta la residenza il canone non andrà pagato.

Per tutti questi motivi, quando sottoscrivi un contratto di fornitura luce è importante che tu specifichi se si tratta di prima o seconda casa e che riferisci correttamente i dati relativi alla tua residenza.

In caso di dubbio puoi controllare sulla bolletta luce della tua seconda casa, nella sezione ‘Tipologia Cliente‘ dovrà esserci scritto: Utenza domestica non residente.

Tariffa luce seconda casa: come fare per risparmiare?

Abbiamo visto che possedere una seconda casa comporta costi non indifferenti, ma è sempre possibile risparmiare sulle bollette. Come riuscirci? Abbiamo pensato di fornirti dei consigli che, se tenuti in considerazione, potranno evitarti sprechi di energia ottenendo un risparmio sulla bolletta.

  1. Confronta sempre le offerte luce per la seconda casa tra i vari fornitori per trovare quella più economica e che soddisfa meglio le tue esigenze di consumo. Infatti, esistono offerte che attuano sconti sulle quote fisse in bolletta, dimostrandosi molto indicate per le abitazioni non residenziali.
  2. Valuta se ti conviene la tariffa monoraria o la tariffa bioraria: se la tua seconda casa viene sfruttata di più nelle ore serali, notturne e nei giorni festivi potrebbe fare al caso tuo una tariffa bioraria. Questa, offre prezzi più bassi nelle fasce F2-F3, ossia dalle 19 alle 8 dal lunedì al venerdì e in tutte le ore del sabato, della domenica e festività. In caso contrario, se il tuo consumo di energia avviene molto di giorno, allora è adatta una tariffa monoraria applicata a tutte le ore del dì e della notte.
  3. Cerca di aumentare la tua efficienza energetica, evitando sprechi e optando per lampade a LED, ed elettrodomestici a basso consumo energetico.
  4. Riduci la potenza del contatore se l’energia utilizzata presso la tua seconda casa è di molto inferiore alla potenza impegnata. Questo ti consentirà di risparmiare nella bolletta luce, perché i costi vengono stabiliti anche in base alla potenza del contatore.

 

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Domande Frequenti

Posso evitare di pagare la bolletta della luce della mia seconda casa nei periodii in cui non si è presenti?

La possibilità di non pagare la luce nella seconda casa esiste e sarebbe quella di chiudere momentaneamente l'utenza e sottostare ai costi della bolletta di chiusura in aggiunta ai costi della riattivazione contatore che ammontano a circa 50 euro.

Esiste una quota fissa per i clienti non residenti nelle seconde case?

La quota fissa della bolletta luce per i clienti che non sono residenti prevede un costo fisso di circa 135 euro all'anno, applicato anche alle abitazioni con un consumo elettrico basso o nullo, in quanto è indipendente dall'energia utilizzata.

Aggiornato su 6 Feb, 2024

redaction La redazione di Prontobolletta
Redactor

Gaia V.

Specialista SEO

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