Quando effettuare l’accensione riscaldamento e come fare

Annuncio: Servizio Gratuito. 4,8/5  su Trustpilot ⭐⭐⭐⭐⭐

Inoltre, gli ordinamenti relativi all’accensione riscaldamento cambiano da regione a regione.In particolare, per ogni regione d’Italia la legge ha stabilito determinate date di avviamento del riscaldamento nelle varie abitazioni e uffici.

Non solo..

Le normative regionali predispongono anche la durata, fissata in ore giornaliere, di funzionalità degli impianti di riscaldamento. Dunque, in questo articolo approfondiremo insieme quando è possibile avviare il riscaldamento nelle nostre case e aziende e come funzionano gli impianti.

Quando e per quanto si potranno accendere i riscaldamenti? Quali sono le zone climatiche del 2023?

Dunque, per procedere al corretto avvio del nostro impianto di riscaldamento occorre consultare l’organizzazione delle diverse zone climatiche.

A questo proposito, occorre dire che le aree climatiche raggruppano:

  • Zona A: Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle (AG).
  • Zona B: Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.
  • Zona C: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto.
  • Zona D: Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia e Viterbo.
  • Zona E: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Bologna, Bolzano, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza.
  • Zona F: Belluno, Cuneo e Trento.


A questo punto, facendo un riepilogo delle diverse zone anche in relazione alle varie date di accensione e di spegnimento dei dispositivi nonché alle fasce orarie, è da notare come però per l’inverno 2022-23 le date di accensione cambiano e anche le ore di attività vengono ridotte. Inoltre, le zone climatiche sono così classificate per i Gradi Giorno i quali sono maggiori nelle zone più fredde e minori nelle zone più calde.

ZONA DATA ACCENSIONE  DATA SPEGNIMENTO ORE GIORNALIERE GRADI GIORNO
A 8 dicembre 3 marzo 5 ore al giorno Meno di 600
B 8 dicembre 23 marzo 7 ore al giorno Tra 600 e 900
C 22 novembre 23 marzo 9 ore al giorno Tra 901 e 1.400
D 8 novembre 7 aprile 11 ore al giorno Tra 1.401 e 2.100e
E 22 ottobre 7 aprile 13 ore al giorno Tra 2.101 e 3.000
F Senza limitazioni Più di 3.000

Infine, per avere ulteriori chiarimenti riguardo le varie zone di appartenenza o su quanti sono i gradi che dovrebbero essere presenti nella diverse abitazioni o uffici, è possibile consultare l’elenco qui riportato.

Accensione riscaldamento

La questione dell’accensione riscaldamento nelle nostre case è divenuta particolarmente importante nel corso degli ultimi anni soprattutto perché il consumo di gas ed energia necessario al riscaldamento dei locali comporta inevitabilmente l’immissione di agenti inquinanti nell’aria.

È il caso soprattutto delle classiche centrali di produzione elettrica del nostro paese. Anche per questo già da molti anni i consumatori italiani vengono incoraggiati a optare per le forme di energia rinnovabile nelle loro forniture.

Infatti, ogni centrale elettrica dovrà essere censita e registrata all’interno della banca dati di un sistema, grazie al quale sapremo con esattezza e precisione quante e quali centrali di produzione energetica rinnovabili abbiamo nel nostro paese e tutte le informazioni al riguardo.Così, saremo in grado di scegliere l’energia e il gas per l’accensione del nostro riscaldamento con maggiore libertà e consapevolezza, nel rispetto dell’ambiente.
risparmia questo inverno

Riscaldamento centralizzato

Infatti, il medesimo provvedimento nazionale, adeguatamente aggiornato dal D.P.R. 551/1999, al fine di ridurre sufficientemente i consumi di energia ha stabilito determinate date per l’accensione e lo spegnimento dei sistemi di riscaldamento centralizzati.

  • Inoltre, lo stesso Decreto ha fissato, in base alle diverse aree climatiche, anche il numero di ore giornaliere previste per il riscaldamento dei locali, mentre per il massimo dei gradi vale la medesima cosa del riscaldamento autonomo.


In questo modo, tutti i comuni nazionali sono stati ripartiti e classificati, sin dal 1993, in sei diverse zone climatiche, stabilite in relazione alla temperatura caratterizzante ognuna di esse.

Queste fasce climatiche sono state catalogate grazie all’ausilio delle lettere alfabetiche per le quali ogni regione appartiene a una determinata lettera.

Pertanto, su base alfabetica, in Italia sono presenti:

  • La zona A
  • La zona B
  • La zona C
  • La zona D
  • La zona E
  • La zona F.

zone climatiche italiane
Insomma, al fine di procedere alla corretta accensione del proprio riscaldamento è opportuno conoscere la propria area di residenza.

In questa maniera, è possibile rimanere sempre aggiornati riguardo le specifiche regole e limitazioni previste in relazione alla data di avvio e all’impostazione dei gradi all’interno dei nostri ambienti.

Per quanto riguarda l’orario di accensione, occorre dire che questo viene fissato in base alle decisioni prese da ogni condominio. A tale proposito, esistono diverse offerte luce e gas condominiali per quanto concerne il riscaldamento centralizzato ma anche in relazione al consumo di acqua.

Per stabilire un adeguato orario di riscaldamento condominiale

Sarà necessario fare innanzitutto riferimento al regolamento del condominio e poi decidere in sede di assemblea insieme al consulto dell’amministratore condominiale. Il tutto deve essere svolto tenendo ben in considerazione le indicazioni legislative relative alle fasce climatiche, alle date e agli orari di riferimento.

Accensione riscaldamento – come e quando avviarlo

Come detto, quando arriva il momento di riscaldare i nostri locali occorre sottolineare la differenza tra i sistemi di riscaldamento autonomi e quelli centralizzati.

Riscaldamento autonomo

A tal riguardo, gli impianti di riscaldamento autonomo sono meccanismi indipendenti dagli altri gruppi abitativi e condominiali per i quali esistono delle speciali offerte luce e gas. Inoltre, in questo periodo è possibile avere anche l’Iva agevolata su molte di queste tariffe.

  • Dunque, se i sistemi di riscaldamento autonomi non dipendono dagli altri impianti condominiali, occorre dire che la loro installazione, manutenzione e amministrazione gravano interamente sul proprietario dell’abitazione in cui l’impianto è sistemato.


Inoltre, anche questo tipo di riscaldamento non si esime da specifiche normative.

In particolare, le leggi adibite alla regolazione dell’uso degli impianti di riscaldamento autonomi sono:

  • Il P.R. n. 412 del 1993 “Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia”
  • Il successivo P.R. n. 551 del 1999 che ha modificato il precedente ordinamento.

Funzioni e accensione riscaldamento autonomo

Nonostante la presenza dell’aspetto negativo per il quale ogni impianto di riscaldamento autonomo è a totale carico del suo proprietario, bisogna sottolineare che questo tipo di sistema può essere gestito in piena autonomia da parte del titolare dell’immobile.

Infatti, ogni individuo all’interno dell’abitazione in cui è posto l’impianto può tranquillamente regolare il meccanismo di riscaldamento in base alle proprie esigenze. Inoltre, questa tipologia di sistema di riscaldamento può essere: impostato, acceso o spento sulla temperatura desiderata.

In più, un altro aspetto positivo è dato dal fatto che grazie a questo sistema ogni utente può regolare ogni termosifone in base alla temperatura auspicata per ogni locale.

Cosa stai aspettando? Chiama i nostri esperti e risparmia oggi!

02 94 75 67 37

Info

Tipologia impianti autonomi

Oltre il tradizionale riscaldamento autonomo mediante termosifoni, esistono anche altre tipologie di impianti tra cui:

  1. Il riscaldamento a pavimento: è un tipo di riscaldamento molto efficace e diffuso nelle abitazioni di recente costruzione. Questo meccanismo funziona mediante l’irradiazione di acqua calda al di sotto della pavimentazione di casa o dell’ufficio. Un punto debole di questo sistema è che occorre molto tempo per raggiungere la temperatura ottimale.
  2. Il riscaldamento a parete o a battiscopa: analogamente alla precedente categoria, questo impianto conduce calore all’interno delle strutture mediante il rivestimento delle pareti con pannelli o serpentine radianti adibite a sprigionare calore. Allo stesso modo, il calore viene irradiato grazie a una fessura posizionata all’altezza del battiscopa.
  3. Il riscaldamento a soffitto: come per il riscaldamento a parete, anche in questo caso, il calore è condotto all’interno dei locali mediante un sistema radiante adeguatamente posto all’interno del ribassamento del soffitto.
  4. I pannelli solari termici: nel caso dei moduli solari occorre dire che l’energia naturale accumulata da questi dispositivi riesce a fornire acqua calda sanitaria all’interno delle abitazioni. Ciononostante, questo meccanismo si rivela insufficiente a riscaldare tutti i locali delle strutture durante le stagioni più rigide.

Norme per il corretto uso di un impianto di riscaldamento autonomo

Come sopra accennato, anche nel caso di utilizzo di un impianto di riscaldamento autonomo nelle varie strutture, la legge impone determinate regole e limitazioni tecniche.

In effetti, ogni dispositivo di questo genere deve necessariamente essere a norma di legge e, pertanto, dotato di apposita certificazione.Inoltre, ogni impianto è obbligatoriamente soggetto a un regolare processo di manutenzione svolto da un’azienda specializzata nel settore.

Invece, per quanto riguarda la regolazione della temperatura, l’ordinamento in materia prevede che il riscaldamento interno non superi i 20° C. Ad ogni modo, è possibile impostare il clima ad un massimo di 22°C.

Infine, per quanto concerne i tempi di accensione di un impianto di riscaldamento autonomo, non sono previste limitazioni per le quali ogni utente può accendere in ogni momento il proprio dispositivo, prestando, tuttavia, attenzione all’eccessivo consumo di energia per l’ambiente come indicato nel D.P.R. 412/1993.

Richiedi una consulenza con i nostri esperti per risparmiare con la tua azienda!

02 94 75 67 37

Info

Aggiornato su 22 Ago, 2023

redaction La redazione di Prontobolletta
Redactor

Matteo Bono

Project Manager SEO

Commenti

bright star bright star bright star bright star grey star

Per saperne di più sulla nostra politica di controllo, trattamento e pubblicazione dei commenti leggi le nostre menzioni legali.