Atto notorietà e dati catastali: perché sono importanti?

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Sommario Non è affatto raro trovare, al momento dell’attivazione della fornitura di luce e gas, la richiesta da parte del fornitore dell’atto di notorietà e dei dati catastali.


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Come invio i dati catastali al fornitore?

Difatti, come previsto dalla legge Finanziaria 2005, i fornitori sono obbligati a richiedere tali documenti per accertarsi dell’effettiva proprietà dell’immobile in cui verrà attivata la fornitura. Così da evitare abusi edilizi oppure occupazioni abusive sugli immobili.

Tali documenti occorrerà dunque inviarli all’Anagrafe Tributaria e nel caso di mancato o inesatto inoltro, al cliente sarà applicata una sanzione che varia dai 103€ ai 2.065€.

Ma i dati della proprietà dell’immobile vengono richiesti solo alla stipulazione del contratto? Assolutamente no, i dati di proprietà dell’immobile sono sempre richiesti in caso di:

La compilazione dei dati catastali:

I fornitori, per agevolare i clienti, mettono a disposizione un modulo per la compilazione dei dati catastali in modo da inviarlo tramite i canali più comodi previsti da quest’ultimi.

Ma com’è composto il modulo? Il modulo è molto semplice ed intuitivo e dev’essere compilato con tutti i dati dell’intestatario del contratto, vediamoli dunque nel dettaglio:

  1. dati anagrafici: bisogna fornire il proprio nome e cognome, codice fiscale e anche l’indirizzo, il comune e la provincia in cui si abita attualmente;
  2. codice PDR o POD: facilmente trovabili in bolletta o altrimenti direttamente sul proprio contatore, essi servono per identificare univocamente il contatore;
  3. indicare la qualifica dell’intestatario: dove si può scegliere tra proprietario, usufruttario, titolare di altro diritto sull’immobile oppure rappresentante legale o volontario di uno degli aventi diritto;
  4. tipologia di utenza: dovremo specificare se la fornitura sarà per uso domestico con residenza anagrafica presso il luogo di fornitura, utenza domestica con residenza anagrafica diversa dal luogo di fornitura oppure uso non domestico.
  5. dati catastali: qui vengono richiesti i dati riguardanti l’immobile dove verrà attivata la fornitura;
  6. allegato di documenti d’identità: molti fornitori richiedono anche di inviare, oltre al modulo, la carta d’identità dell’intestatario del contratto.

Compilazione del modulo dei dati catastali: casi particolari

È bene evidenziare che esistono dei casi particolari in cui la compilazione del modulo dei dati catastali potrebbe essere differente, rendendo difficoltoso la reperibilità di alcuni dati richiesti. Come ad esempio nel caso:

  • di un intestatario del contratto diverso dal proprietario dell’immobile;
  • degli alloggi pubblici o case popolari;
  • di persone assegnatarie di MAP.

L’intestatario del contratto può non essere in possesso dell’immobile?

Sì, ed è un caso abbastanza comune soprattutto quando si tratta di famiglie. È possibile trovare ad esempio due coniugi, dove uno sarà il proprietario dell’immobile, alla quale sarà attivata la fornitura, e l’altro sarà titolare del contratto. Qui non ci sono particolari accorgimenti da effettuare, ma semplicemente il possessore dell’immobile dovrà fornire l’autorizzazione firmando l’apposita sezione, che solitamente si trova nel retro del modulo. Inoltre sarà opportuno fornire la carta d’identità di entrambi i soggetti.

Assegnamento ad un alloggio pubblico

Nel caso in cui colui che vive in un alloggio pubblico richieda l’attivazione o la modifica di una fornitura luce o gas. Quindi l’assegnatario dovrà fornire l’atto di notorietà e i dati catastali precisando, nell’apposita voce all’interno del modulo, di essere residente in un’abitazione pubblica. Oltre a ciò, occorre fornire gli estremi del contratto ERP oppure i dati presenti nel verbale dell’atto di assegnazione.

Assegnatario di una MAP

Infine, se si è un assegnatario di un modulo abitativo permanente o MAP nelle aree colpite dal sisma verificatosi in Abruzzo, bisogna, anche in questo caso, specificarlo nell’apposita sezione. Indicando Sisma Abruzzo, MAP oppure Fondo Immobiliare.

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Ritardo di attivazione luce e gas

Dopo aver fornito tutti i documenti necessari, può capitare di non essere ancora titolari della fornitura o nel peggiore dei casi, non sia ancora stata attivata andando così incontro ad un ritardo di attivazione per luce o gas.

Ma come mai può succedere? Troviamo due spiegazioni a tale problema:

  1. La prima è senza dubbio la mancata ricezione dei documenti per problematiche logistiche
  2. La seconda è quella più comune riguardante la mancanza di documenti e può accadere per i seguenti motivi:

  • mancato invio della Dichiarazione di possesso dell’immobile, il quale ricordiamo è obbligatorio per legge;
  • assenza di un documento d’identità valido, che può essere una carta d’identità o un passaporto;
  • mancanza di dati obbligatori, come ad esempio i dati anagrafici dell’intestatario del contratto e i dati dell’immobile a cui è richiesta la fornitura.

Dove posso trovare i dati catastali?

dati catastaliSe si è il proprietario dell’immobile, i dati catastali sono facilmente reperibili attraverso diverse modalità, infatti possiamo trovarli:

  • nell’atto di acquisto della casa o nella denuncia di successione;
  • nella visura catastale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate;
  • all’ufficio del Catasto designato dal Comune dell’abitazione;

In più è utile sapere che tali dati sono facilmente reperibili online, evitando così anche il problema di fare code interminabili. Nello specifico si possono trovare direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate dove si può richiedere una visura catastale online. Tuttavia per ottenerla, bisogna prima registrarsi sul sito, e in seguito l’operazione durerà circa 15 giorni lavorativi.

Mentre, nel caso in cui non si è il proprietario, tali dati si possono trovare nel contratto di affitto per gli affittuari oppure negli estremi di registrazione del comodato d’uso per i comodatari.

Dati catastali per la voltura: cosa c’è da sapere

L’atto notorietà e dati catastali possono anche essere richiesti nel caso in cui un cliente debba modificare l’intestazione di un contratto attivo, a seguito di un trasloco per esempio, e venga effettuato il processo di voltura per la fornitura di luce.

Difatti, non è altro che la modifica di un contratto attivo verso un nuovo intestatario quando diventa quest’ultimo l’utilizzatore principale della fornitura. Da non confondersi, come spesso accade, con il subentro.

Voltura e subentro sono termini che molto frequentemente vengono utilizzati in maniera totalmente errata e che indicano invece due situazioni diverse:

Voltura

La voltura può essere richiesta solo quando il precedente proprietario non ha fatto alcuna disdetta del contratto per la fornitura, permettendo di conseguenza una variazione dell’intestatario sul contatore. Il nuovo inquilino diverrà dunque il nuovo intestatario, mantenendo la stessa fornitura o cambiandola secondo le sue esigenze.

Subentro

Invece, si parla di subentro, quando la fornitura viene riattivata dopo che il contatore è stato disattivato per un periodo di tempo a seguito di una chiusura del contratto.

La voltura è facilmente richiedibile, occorre solamente contattare il proprio fornitore indicando i seguenti dati:

  • dati anagrafici quali nome, cognome e codice fiscale del nuovo intestatario;
  • indirizzo di fornitura;
  • codice POD o PDR (reperibile sul display del contatore);
  • l’IBAN in caso si voglia effettuare l’addebito diretto.

In base al mercato in cui si opera, la voltura prevede dei costi variabili ed altri fissi:

  • nel mercato tutelato, lo Stato definisce il prezzo fissando il costo degli oneri amministrativi di 25,81€, l’imposta di bollo di 16€ ed il contributo di 23€;
  • nel mercato libero, i prezzi si basano sull’andamento del mercato stesso. Ci sono comunque i costi amministrativi di circa 25,81€ ed i costi riguardanti la prestazione commerciale che variano dai 20€ ai 60€, stabiliti al momento della stipulazione del contratto dal fornitore.

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Aggiornato su 1 Giu, 2023

redaction La redazione di Prontobolletta
Redactor

Giulia P.

Redattrice

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