1987: Rapporto Brundtland sulla sostenibilità

Nel 1987, Gro Harlem Brundtland, presidente in carica della Commissione mondiale su Ambiente e Sviluppo (World Commission on Environment and Development, WCED,) fondata nel 1983, presenta al Parlamento Europeo il rapporto «Our common future» (Il nostro futuro comune), tracciando una linea guida per perseguire un obiettivo di sviluppo sostenibile che è valida ancora oggi.

Il rapporto di Brundtland sottolineava che i punti critici e i problemi mondiali dell’ambiente sono causati essenzialmente dalla grande povertà del sud del mondo e dai sistemi di produzione e di consumo di energie non sostenibili dell’emisfero nord del mondo. Il rapporto esprimeva la necessità di attuare una strategia che potesse integrare le esigenze dello sviluppo e dell’ambiente. Questa strategia è stata definita con il termine inglese di «sustainable development», che nel 2021 è diventato di largo uso, e viene tradotto successivamente con «sviluppo sostenibile». La definizione che è stata data al concetto di «sviluppo sostenibile» al tempo della presentazione del rapporto Brundtland era la seguente: «Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri». Nel 1989, l’Assemblea generale dell’ONU, dopo aver discusso il rapporto, ha deciso di organizzare una Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo.

I risultati del Rapporto Brundtland nel 2021

Si può sostenere che in seguito all’uscita del rapporto Brundtland si sia potuta osservare un’accensione del dibattito politico intorno ai temi quali ambiente e sostenibilità che ha caratterizzato gli ultimi decenni, e che non è destinato a spegnersi.

Nel 2015 le Nazioni Unite hanno annunciato un nuovo piano chiamato “Agenda 2030”, che stabilisce un piano di azione più chiaro per il conseguimento dell’obiettivo prefissato nel Rapporto Burntland. Il tutto è corredato da piani di coordinamento tra le varie nazioni per raggiungere dei target di sostenibilità ben precisi.

I paesi Europei infine, hanno stabilito un patto chiamato “Green Deal” con l’obiettivo dichiarato di raggiungere la neutralità climatica tra emissioni e assorbimento di carbonio entro il 2050.

Aggiornato su 1 Giu, 2023

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Paolo A.

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