A chi rivolgersi per contestare una bolletta luce e gas: tutti i passaggi per un reclamo efficace


Ultima modifica il 9 settembre 2025 alle ore 14:19
Redattrice esperta nel settore energetico
Laureata in Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi, ha successivamente completato un Master in Management presso la ESCP Business School a Madrid e Londra. Attualmente lavora nel team SEO di Papernest e scrive articoli per Prontobolletta.
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Hai ricevuto una bolletta con un importo nettamente superiore a quanto pensi di aver consumato? Puoi contestarla inviando una lettera di reclamo. Leggi i nostri consigli e scopri come fare.
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Contestare una bolletta è una situazione spiacevole, ma frequente per molti utenti di luce e gas, soprattutto con la liberalizzazione del mercato. Con l'aumento delle compagnie fornitrici, sono cresciuti anche gli errori e i problemi nelle bollette, spesso complicati dalla mancanza di un servizio clienti efficiente. Per questo, è essenziale conoscere le procedure corrette, i tempi di risposta del fornitore e come impostare un reclamo formale efficace.
Questo articolo ti guiderà passo dopo passo nell'intero processo di contestazione, spiegandoti anche a chi rivolgersi per contestare una bolletta in modo efficace.
I motivi della contestazione di una bolletta possono essere molteplici:
Queste casistiche possono portare l'utente a presentare un reclamo formale al gestore, evidenziando il problema e richiedendo un'azione specifica, come nel caso di un importo troppo alto, dove si chiede un ri-conteggio e una rettifica.
Contestare una bolletta è un diritto fondamentale del consumatore, che i fornitori devono rispettare per legge. Questo strumento consente di aprire un dialogo con il fornitore per risolvere eventuali errori e tutelare i propri diritti.
Potrebbe interessarti:Leggi il nostro articolo sul Corrispettivo CMOR, una voce in bolletta spesso vista come un onere aggiuntivo. Questa sezione della fattura può comportare un notevole aumento dei costi, applicato in caso di pagamenti precedenti irregolari.La prima azione da compiere per contestare una bolletta è inviare una lettera di reclamo al fornitore, utilizzando la posta raccomandata (cartacea o PEC). Le comunicazioni inviate tramite posta normale o email non saranno considerate valide.
Per ulteriori dettagli su come presentare un reclamo specifico con Eni per gas e luce, visita la nostra guida dedicata su Eni reclami gas e luce.
La lettera di reclamo deve includere tutti i dati rilevanti per identificare la fornitura e l'intestatario. Ecco i dettagli da specificare:
Includi una fotocopia della bolletta.
Tempistiche di risposta e rimborso del fornitore: cosa aspettarsiIl fornitore ha 40 giorni per rispondere e 90 giorni per rimborsare in caso di errore. Se la risposta non è soddisfacente, è possibile procedere con la conciliazione rivolgendosi alle autorità competenti.Per maggiori dettagli, consulta il nostro articolo sulla lettera di reclamo.
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Info
Per avviare la procedura di conciliazione, il consumatore deve sapere a chi rivolgersi per contestare una bolletta e presentare una pratica contro il fornitore presso una delle autorità competenti. In particolare, è possibile rivolgersi a:
Se il fornitore non offre una risposta soddisfacente entro un anno dalla lettera di reclamo, si può procedere con la conciliazione, che è obbligatoria prima di intentare causa. Il mediatore organizzerà un incontro entro 10-30 giorni per cercare una soluzione consensuale.
Il consumatore, se non soddisfatto dalle risposte del fornitore dopo l’intervento dei mediatori, ha il diritto di sapere a chi rivolgersi per contestare una bolletta e procedere con un'azione legale. In questi casi, la disputa verrà risolta dal giudice di pace, che potrà decidere a favore del consumatore. Se il cliente vince, il fornitore dovrà correggere la bolletta e risarcire le spese legali e i danni subiti.
Con l’abolizione del mercato di maggior tutela, queste funzioni possono essere svolte da ARERA.
Inoltre, è garantito il diritto di contestare senza rischio di interruzione delle forniture. Se ciò accade, è possibile segnalare ad ARERA o chiedere aiuto a un’associazione dei consumatori. Per ulteriori dettagli sul risarcimento, consulta il nostro articolo sul rimborso per l’interruzione del gas.
Se ti viene addebitato il costo di un contratto di fornitura di luce o gas che non hai richiesto o di cui non eri a conoscenza, hai il diritto di contestarlo. Puoi scoprire come farlo visitando le nostre pagine dedicate alla contestazione dei contratti non richiesti per luce e alla contestazione dei contratti non richiesti per gas.
Un'altra situazione in cui è possibile contestare il fornitore è quando l’attivazione del contatore è in ritardo durante l’allaccio. Scopri come richiedere il rimborso per ritardi nell’attivazione del contatore di luce o per ritardi nell'attivazione del contatore del gas.
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Non sempre. La consulenza legale è consigliata, soprattutto per questioni complesse o di alto rischio. Tuttavia, per bollette inferiori a 500 euro, puoi difenderti personalmente. Se l'importo è fino a 2500 euro, puoi citare in giudizio il gestore con l’assistenza di un avvocato davanti al Giudice di Pace per chiedere il risarcimento danni e il rimborso delle spese. Nel frattempo, potrebbe essere utile valutare il cambio di gestore.
Le contestazioni più comuni riguardano le bollette di luce, gas e acqua. I consumatori sollevano dubbi su errori nei consumi, tariffe o addebiti impropri. Il processo inizia contattando il servizio clienti e fornendo prove. Se necessario, si può coinvolgere l'autorità di regolamentazione per risolvere la questione. La richiesta di riesame della bolletta è un passaggio chiave per ogni tipo di contestazione.
Dal 2018, la prescrizione delle bollette di luce, gas e acqua è stata ridotta da 5 a 2 anni. I fornitori non possono più richiedere maxi-conguagli per consumi oltre i 2 anni. Le perdite d’acqua occulte possono causare addebiti maggiorati; è importante stabilire se il guasto è a carico del gestore o dell'utente. Per contestare una bolletta, il reclamo deve essere scritto e inviato all’ufficio corretto.