Nel cuore di Brescia è stato inaugurato un innovativo progetto che unisce tecnologia e sostenibilità. Grazie a una collaborazione tra A2A e la francese Qarnot, nasce il primo data center in Italia capace di recuperare il calore generato dai server per alimentare la rete di teleriscaldamento urbano. Una svolta che segna un nuovo modello di efficienza energetica, riducendo l’impatto ambientale e rivoluzionando la gestione del calore residuo.
Una sinergia tra digitale e ambiente mai vista prima
L'iniziativa inaugurata a Brescia rappresenta una novità assoluta nel panorama italiano. Il data center, situato in via Lamarmora, è progettato per recuperare l'energia termica prodotta dai server durante le attività di calcolo, restituendola sotto forma di calore all’impianto cittadino di teleriscaldamento. È una soluzione che non solo riduce gli sprechi, ma integra il mondo digitale nel tessuto urbano in modo funzionale e sostenibile.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra A2A, multiutility attiva nel settore energia e ambiente, e Qarnot, azienda francese specializzata in sistemi di calcolo a recupero termico. I due partner hanno unito competenze e tecnologie per dare vita a un'infrastruttura capace di abbattere le emissioni e ottimizzare i consumi. In concreto, il calore prodotto viene trasferito attraverso scambiatori termici alla rete di teleriscaldamento, contribuendo al fabbisogno di abitazioni, uffici e strutture pubbliche.
Il data center bresciano è composto da 20 armadi informatici, per un totale di 200 kilowatt di potenza di calcolo. Una volta a pieno regime, la struttura sarà in grado di produrre circa 500 megawattora all’anno di energia termica. Un valore che corrisponde al fabbisogno medio di riscaldamento di 200 famiglie. Secondo A2A, il risparmio stimato in termini di CO2 sarà di circa 170 tonnellate l’anno.
A2A e Qarnot: un’alleanza per l’innovazione sostenibile
Dietro il progetto c’è una visione condivisa tra A2A e Qarnot: trasformare i centri di calcolo da elementi ad alto consumo energetico a risorse utili per il territorio. Questa filosofia si traduce in un nuovo modello di data center, concepito fin dall’inizio per massimizzare l’efficienza e l’integrazione ambientale. È un approccio che riflette la strategia più ampia di A2A in tema di economia circolare e transizione ecologica.
Qarnot, già nota in Francia per progetti simili, ha portato in Italia il suo know-how attraverso una collaborazione che guarda al futuro. Le tecnologie impiegate nel data center bresciano permettono infatti di svolgere operazioni complesse, come rendering, simulazioni o analisi dati, minimizzando allo stesso tempo l’impatto ambientale. L’azienda ha spiegato che l’Italia rappresenta un mercato chiave per espandere il modello del calcolo distribuito con recupero termico.
L’obiettivo è anche quello di estendere questa soluzione ad altri territori, in particolare quelli dotati di reti di teleriscaldamento esistenti.
L’adozione di infrastrutture simili potrebbe accelerare il raggiungimento degli obiettivi climatici fissati a livello europeo.
Il modello di Brescia si candida a diventare una best practice replicabile, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Impatto urbano e prospettive future per la città
Oltre all’innovazione tecnologica, il nuovo data center segna un passo in avanti per Brescia sul fronte della sostenibilità urbana. Il progetto si inserisce in un piano più ampio di efficientamento energetico, che mira a ridurre la dipendenza da fonti fossili e valorizzare le risorse disponibili localmente. La scelta di recuperare il calore dai server per scaldare edifici cittadini rappresenta una concreta applicazione del principio di economia circolare.
Dal punto di vista cittadino, i benefici sono molteplici:
- Il sistema consente una riduzione significativa delle emissioni di anidride carbonica
- Contribuisce a migliorare la qualità dell’aria
- Riduce i costi energetici
- Favorisce l’attrattività del territorio
Inoltre, l’infrastruttura rappresenta un punto di riferimento per l’innovazione e l’attrattività del territorio, favorendo anche la nascita di nuove collaborazioni nel campo delle tecnologie verdi e del calcolo ad alte prestazioni.
Guardando al futuro, il modello sperimentato a Brescia potrebbe aprire la strada a un’intera generazione di data center sostenibili, perfettamente integrati con il contesto urbano. A2A ha già espresso l’intenzione di monitorare attentamente i risultati del progetto per valutarne l’estensione. In un contesto in cui il consumo energetico legato al digitale è in costante aumento, soluzioni come questa rappresentano una risposta concreta, efficace e replicabile.
In un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità e alla provenienza dell’energia, cresce anche l'interesse verso i fornitori di energia elettrica che offrono soluzioni più trasparenti e compatibili con obiettivi ecologici.
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