L’energia nucleare torna protagonista in Europa, tra innovazione e sicurezza energetica. Anche l’Italia rientra nel settore con Nuclitalia, puntando su tecnologie di nuova generazione. Ecco cosa cambia per il futuro energetico del Paese.
Un nuovo capitolo per l’energia in Europa
L’energia nucleare sta vivendo un’inattesa rinascita in Europa. Dopo anni di dismissioni e divieti, l’Unione Europea ha dato un chiaro segnale politico con l’approvazione, il 21 maggio 2025, di un piano per incentivare la costruzione di nuove centrali nucleari di ultima generazione. L’obiettivo è duplice: ridurre le emissioni di CO₂ e rafforzare la sicurezza energetica del continente, resosi vulnerabile alla luce delle recenti crisi geopolitiche.
La decisione dell’UE ha già spinto diversi Paesi a muoversi rapidamente. La Francia, da sempre leader nel nucleare, ha annunciato nuovi progetti per rafforzare il proprio mix energetico. La Polonia ha svelato un piano per installare reattori modulari entro il 2030, mentre la Repubblica Ceca ha riaperto i cantieri per l’ampliamento delle centrali esistenti. Persino la Germania, che aveva abbandonato il nucleare dopo Fukushima, sta riconsiderando la sua posizione.
In questo scenario di trasformazione, la tecnologia al centro del dibattito è quella degli Small Modular Reactors (SMR): reattori più compatti, sicuri e adatti a una transizione verde. È proprio su questa linea che l’Italia si prepara a rientrare da protagonista.
Nasce Nuclitalia: l’Italia rientra nel gioco
Dopo oltre trent’anni, l’Italia torna a investire nel nucleare con la nascita di Nuclitalia, una società fondata da Enel (51%), Ansaldo Energia (39%) e Leonardo (10%). Lanciata il 14 maggio 2025, Nuclitalia ha il compito di sviluppare tecnologie avanzate, con particolare attenzione agli SMR raffreddati ad acqua.
La leadership è affidata a Ferruccio Resta, ex rettore del Politecnico di Milano, come presidente, e Luca Mastrantonio di Enel come amministratore delegato.
Tra gli obiettivi principali:
- Valutare i design SMR più evoluti a livello internazionale;
- Identificare soluzioni sicure, sostenibili ed economicamente vantaggiose;
- Attivare partnership con aziende e istituti di ricerca;
- Proporre modelli replicabili anche all’estero.
Nuclitalia rappresenta un passo concreto verso un nucleare moderno, compatibile con gli obiettivi della transizione ecologica.
Perché puntare sugli SMR: vantaggi concreti
Gli SMR offrono una risposta innovativa e flessibile alle esigenze energetiche contemporanee. Compatti e modulari, garantiscono sicurezza, rapidità di costruzione e costi contenuti, con possibilità di impiego anche in aree geograficamente complesse o meno accessibili.
Questi reattori sono adatti a molteplici usi: dalla generazione elettrica all’industria, dal teleriscaldamento alla desalinizzazione. Il loro design avanzato riduce il rischio di incidenti, grazie a sistemi di raffreddamento passivi.
Principali vantaggi degli SMR:
- Sicurezza intrinseca;
- Applicabilità flessibile in contesti civili e industriali;
- Costi e tempi di realizzazione ridotti;
- Modularità per espansioni progressive;
- Installazione possibile anche in territori vincolati o sensibili.
Nucleare e rinnovabili: alleati, non rivali
Il nucleare non è un’alternativa alle energie rinnovabili, ma un loro alleato strategico. Fonti come solare ed eolico sono essenziali nella transizione energetica, ma soffrono di un limite strutturale: l’intermittenza. Non sempre producono energia quando è necessaria, e questo può mettere a rischio la stabilità della rete.
In questo contesto, il nucleare può fornire una produzione continua e programmabile, integrandosi perfettamente con le rinnovabili. Un mix bilanciato consente così di costruire un sistema più sostenibile, resiliente e economicamente vantaggioso.
Un’integrazione efficace tra nucleare e rinnovabili garantisce:
- La continuità produttiva del nucleare, utile a coprire la domanda di base;
- La flessibilità e la pulizia delle rinnovabili, ideali per gestire i picchi;
- Una significativa riduzione delle emissioni e dei costi energetici;
- Una minore dipendenza da combustibili fossili e importazioni estere.
Insieme, queste tecnologie offrono una risposta concreta alle sfide della transizione, unendo innovazione, efficienza e sicurezza per il futuro energetico del Paese.
Un ritorno strategico per il Paese
Il ritorno dell’Italia nel settore del nucleare civile rappresenta una svolta significativa, dopo oltre trent’anni di esclusione. Con la nascita di Nuclitalia, il nostro Paese invia un segnale forte: è pronto a investire su tecnologie all’avanguardia, compatibili con gli obiettivi di transizione ecologica e di neutralità climatica.
La scelta di puntare sugli SMR consente di coniugare innovazione, sostenibilità e competitività economica, aprendo nuove prospettive anche sul fronte industriale e occupazionale. Restano aperte alcune sfide cruciali, come la definizione di un quadro normativo aggiornato, la gestione dei rifiuti radioattivi e il coinvolgimento dell’opinione pubblica.
Tuttavia, l’avvio di questa nuova fase può rappresentare un volano per la crescita tecnologica del Paese e una risposta concreta alle esigenze di un sistema energetico più stabile e meno esposto alle crisi internazionali. L’Italia è tornata a parlare di energia nucleare, questa volta con maggiore consapevolezza e visione strategica.
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