Con l’IronMan di Cervia conclusosi meno di un mese fa, quello di Jesolo prossimo fine settimana e infine l’IronMan Sardegna a fine ottobre, termineranno gli eventi più attesi dai triatleti del Bel Paese. Certo, le sensazioni che si hanno passando sotto l’arco del traguardo sono certamente indescrivibili, così come lo è la fatica ogni volta che ci si mette in gioco in questa competizione. Ma, una volta tagliata la finish line, c’è da chiedersi quale sia l’impatto ambientale di questo mega evento che coinvolge migliaia di atleti e accompagnatori.

Facendo riferimento solo all’IronMan dell’Emilia-Romagna 2022, questo ha visto partecipare più di 6000 atleti di oltre 80 nazioni differenti, facendo registrare circa 30mila presenze turistiche nel weekend del 17 e 18 settembre. Tutto questo che impatto ha avuto sul territorio e sulla natura circostante?

Le linee guida della sostenibilità sono dettate a livello globale

A livello internazionale la stessa World Triathlon Organization continua a lavorare duramente per ridurre al minimo l’impatto degli eventi sportivi sul pianeta e ha lanciato negli ultimi anni diverse iniziative e linee guida a tema green. Nell’ultimo documento rilasciato sulla sostenibilità, la World Triathlon ha strutturato alcune direttive per aiutare i suoi partner e Comitati Organizzatori Locali ad adottare approcci più rispettosi dell’ambiente nell’ospitare gli eventi.

Le Linee guida dell’organizzazione sulla sostenibilità definiscono una serie di best practice e approcci per ogni momento della competizione, dalla fornitura di trasporti pubblici alla gestione dei rifiuti. Questa Attenzione durante tutto l’evento permette alle manifestazioni di essere green anno dopo anno, migliorando la conservazione degli ambienti.

A livello italiano, tutti i grandi eventi come l’IronMan devono rispettare lo standard internazionale ISO 20121, che permette di limitare al minimo l’impatto negativo sull’ambiente, ma ancora sembra non essere abbastanza. Questo è stato visibile ad esempio in molti grandi eventi estivi sul territorio italiano che, anche rispettando tutte norme previste, hanno scatenato forti polemiche da parte degli ambientalisti.

Perché allora si permette ancora lo svolgimento di questi eventi?

Se da un lato l’impatto ambientale delle manifestazioni è ancora incerto, quello economico è molto favorevole per le località che ospitano gli eventi. L’introito generato dall’IronMan di Cervia dello scorso settembre è stato stimato intorno ai  30 milioni di euro per tutta la Riviera Romagnola, ammontare che porta il Comune di Cervia e la regione Emilia-Romagna a rinnovare anno dopo anno il proprio impegno con l’organizzazione Americana.

Cosa sta facendo Ironman per ridurre l’impatto ambientale degli eventi

Ogni evento si differenzia dagli altri andando a sposare le necessità e i costumi delle diverse realtà in cui le manifestazioni si svolgono. Gli IronMan più green sembrano essere quelli Oltreoceano dove viene definito un piano specifico di obiettivi sostenibili, sociali e finanziari. 

Ad esempio, nell’ultimo IronMan di Boulder in Colorado sono stati molteplici gli obiettivi sulla sostenibilità tra cui l’implementazione di un trasporto pubblico apposito per l’evento e la scelta di materiali 100% riciclabili, compostabili e riutilizzabili localmente.

Anche la manifestazione di Cervia non è stata da meno con l’utilizzo di bicchieri compostabili nei rifornimenti, un’estrema attenzione al riciclo e la costituzione di apposite aree dove gettare i rifiuti, pena squalifica dell’atleta. Un’altra cosa su cui ha lavorato l’organizzazione americana è stata quella di ottimizzare i consumi energetici specialmente in un periodo di crisi dominato da prezzi dell’energia elettrica sempre più alti.

Il prossimo obiettivo della World Triathlon Organization sarà raggiungere la neutralità carbonica per ogni evento sportivo. La strada è ancora lunga ma i passi fatti fino ad ora sono importanti. 

“Qualunque sia il punto di partenza, l’obiettivo principale è una riduzione significativa dell’impronta climatica degli eventi, che è l’approccio più completo per misurare l’impatto delle emissioni di gas serra.”  Queste le parole di Marisol Casado presidente della World Triathlon Organization.

Quale sarà il futuro degli eventi?

L’organizzazione internazionale sta valutando un sistema per valutare la sostenibilità dei diversi eventi in giro per il globo.

All’interno di questo sistema di valutazione riconosciuto a tre livelli, ci sono azioni “obbligatorie”, “consigliate” e “da fare” che i comitati locali dovranno realizzare. Una commissione di tre persone, determinata dal Consiglio esecutivo per la sostenibilità del World Triathlon, valuterà i dossier presentati dalle località e assegnerà la certificazione oro, argento o bronzo in base ai parametri stabiliti nelle linee guida.

Con queste linee guida la World Triathlon vuole rendere sostenibili gli eventi nella maniera più semplice possibile, in modo che tutte le parti interessate possano lavorare insieme fin dall’inizio per lo stesso obiettivo: la conservazione dell’ecosistema. Così facendo, la consapevolezza sarà maggiore, l’effetto più forte e i costi potenzialmente ridotti sia per le organizzazioni che per gli atleti.

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