Come ottenere la pensione di vecchiaia? La guida completa!

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Se anche tu ti sei posto almeno una di queste domande nel corso della tua vita, continua a leggere questo articolo: approfondiremo insieme il funzionamento del tuo fondo pensionistico e gli elementi essenziali a cui prestare attenzione e nel dettaglio:

  • quando e come richiedere la pensione
  • quanto tempo occorre per ottenerla
  • quali documenti bisogna presentare per effettuare la richiesta
  • qual è la differenza tra sistema contributivo e sistema retributivo

Quando si può fare richiesta della pensione di vecchiaia?

Pensione di vecchiaia a chi spetta? In base alla Legge di bilancio 2021 la pensione di vecchiaia può essere richiesta dai lavoratori con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. È essenziale presentare la domanda di pensione nei tempi giusti: infatti, l’INPS non ti consente di redigere la domanda di pensione più di 3 mesi prima del termine del trattamento lavorativo.

Tuttavia, esistono molteplici alternative da tenere in considerazione: se desideri porre fine al tuo percorso lavorativo prima di aver raggiunto i requisiti necessari, puoi richiedere la pensione di vecchiaia anticipata.

Questa si suddivide in diverse tipologie in funzione delle modifiche apportate alla Legge Fornero risalente al 2012 ed alle norme legislative consequenziali redatte nel 2022. Tali tipologie sono:

  • Pensione anticipata ordinaria: richiedibile con il versamento di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, diretta a lavoratori precoci, disoccupati, assistenti familiari (caregiver) o con invalidità pari o superiore al 74%;
  • Quota 102, che si può ottenere al compimento di 64 anni per uomini e donne con il versamento di 38 anni di contributi. Da segnalare che questa tipologia pensionistica anticipata non comporta alcuna penalizzazione, tuttavia, l’importo dell’assegno mensile si rivela notevolmente minore rispetto a quello di una pensione di vecchiaia ordinaria;
  • Quota 100: al compimento di 64 anni possono usufruirne uomini e donne che hanno versato almeno 38 anni di contributi. Più precisamente, tutti coloro che hanno raggiunto tali prerogative entro il 31 dicembre 2021, in base al principio di cristallizzazione;
  • Ape sociale, spettante a uomini e donne con 63 anni compiuti che hanno totalizzato un minimo contributivo variabile di 36, 32 o 30 anni. Possono richiederla disoccupati, caregivers, lavoratori con invalidità pari o superiore al 74 per cento o che svolgono mansioni gravose;
  • Opzione donna, ovvero la tipologia di pensione di vecchiaia destinata alle donne che hanno compiuto 58 anni se lavoratrici dipendenti e 59 anni se autonome. Questa opzione è attuabile per tutte le donne che hanno versato 35 anni di contributi, i quali determinano il calcolo successivo dell’importo assegnato;

Scopri tutto ciò che occorre sapere sulla pensione di reversibilità leggendo il nostro articolo.

Come fare la domanda?

Puoi presentare la domanda di pensione di vecchiaia in tre modi differenti:

  1. Online all’INPS: sul sito ufficiale www.inps.it trovi la sezione relativa, sulla quale cliccare per accedere al servizio guidato e provvedere alla richiesta di pensionamento attraverso l’assistenza step by step dell’Istituto;
  2. Tramite il contact center, chiamando i numeri gratuiti 803164 da rete fissa e 06164164 da rete mobile;
  3. Attraverso l’intermediazione assistita degli enti di patronato dell’INPS quali Epas, CAF, Enac: sul sito dell’ente da te scelto puoi trovare la succursale più vicina a te e prenotare un appuntamento. In questa sede provvederai al saldo di una piccola cifra per il servizio di consulenza ricevuto nel calcolo della pensione di vecchiaia lorda;


Come funziona la richiesta di invalidità civile? Leggi il nostro approfondimento dedicato all’argomento.

Quali sono le tempistiche per ottenere la pensione di vecchiaia?

Una volta presentata la tua domanda di pensionamento, sarà compito dell’INPS procedere a:

  1. verifica dei tuoi requisiti
  2. inserimento della tua pratica in graduatoria per dare il via alla prima liquidazione (corrispondente al primo giorno del mese successivo a quello nel quale si è già raggiunta l’età pensionabile)
  3. risposta alla tua domanda di pensionamento per mezzo della lettera Unicarpe, il cui tempo standard è fissato in 55 giorni. Tuttavia, le tempistiche variano a seconda della sede INPS di competenza e solitamente si aggirano da 1 a 3 mesi


Ciò non comporta che tu non possa tenere sotto controllo lo stato della tua pratica: infatti, puoi contattare telefonicamente l’INPS riferendo il tuo nome ed il numero di pratica; oppure rivolgerti al sito inserendo il tuo codice fiscale ed il numero di pratica.

Quali documenti bisogna presentare per fare la domanda di pensione?

Quali sono i documenti necessari a presentare la tua istanza di pensionamento? Nel caso tu scelga di rivolgerti ad un ente di patronato per l’intermediazione assistita, come un CAF online, dovrai presentare i documenti seguenti:

DOCUMENTI NECESSARI ISTANZA PENSIONAMENTO
Mandato di assistenza e patrocinio
Documento di identità del richiedente;
Tessera sanitaria del richiedente;
Modello 730/ Unico/ CU relativo al saldo del tuo patrimonio con decorrenza al 31/12 dell’anno precedente alla tua istanza;
Stato di famiglia;
Consenso della privacy Reg. UE 2016/679, scaricabile online sul sito dell’INPS;
Estratto contributivo, ovvero il documento che elenca tutti i contributi effettuati all’INPS in favore del lavoratore

Quest’ultimo può essere richiesto:

  • online sul sito ufficiale www.inps.it inserendo le tue credenziali richieste
  • contattando il contact center al numero gratuito 803164 da rete fissa e 06164164 da rete mobile
  • enti di patronato ed intermediari assistenziali dell’INPS per mezzo dei servizi telematici offerti dagli stessi

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Qual è la differenza tra sistema contributivo e retributivo?

Per calcolare l’assegno della tua pensione di vecchiaia esistono due modalità, o sistemi di calcolo: il contributivo e il retributivo. Qual è la differenza? Vediamola insieme:

Il sistema contributivo si basa sui contributi effettivamente versati nel corso della tua attività lavorativa, rivalutati e trasformati in rendita in funzione di un coefficiente che aumenta transitivamente all’età pensionabile. A chi è destinato? Vi sono 3 tipologie di lavoratori che traggono vantaggio da tale sistema in base alla somma dei contributi versati:

  1. a partire dal 1° gennaio 1996 per coloro che possiedono meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  2. a partire dal versamento del primo contributo del percorso lavorativo per coloro che non hanno anzianità contributiva al 31 dicembre 1995;
  3. per tutta la contribuzione posseduta dall’avviamento al termine dell’attività lavorativa, opzione più vantaggiosa per coloro che hanno già raggiunto l’età pensionabile.


Invece, il sistema retributivo si basa sugli ultimi stipendi e retribuzioni percepite da coloro che possiedono almeno 18 anni di contributi accumulati alla data del 31 dicembre 1995 e si suddivide a sua volta in 2 quote:

  1. Quota A: calcolata in base agli ultimi 5 anni di stipendio ed al numero di settimane di contributi accumulati al 31 dicembre1992;
  2. Quota B: calcolata in base agli ultimi 10 anni di stipendio ed al numero di settimane di contributi accumulati al 31 dicembre 2011.

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Aggiornato su 20 Nov, 2023

redaction La redazione di Prontobolletta
Redactor

Giada Ravalli